Bruno Bertini : intervento su problema del Pronto Soccorso

In questi giorni forzatamente “oziosi” mi capita più spesso di frequentare i social. Strumento essenzialmente da “cazzeggio”, ma dove, ogni tanto, c’è qualcuno che affronta anche argomenti seri. Mi riferisco al problema, sollevato da alcuni tuderti, del Pronto Soccorso della Media Valle del Tevere che è stato chiuso a seguito dell’emergenza.
Per carità, non è il momento di fare polemiche, anzi. Non possiamo che apprezzare e per questo ringraziare quanti stanno impegnadosi per aiutarci a superare questo difficile momento. Non li cito, tanto li conosciamo tutti. Capisco che l’emergenza impone sacrifici, capisco i nuovi amministratori regionali che sicuramente ancora non hanno avuto il tempo di mettere a punto un piano per la necessaria revisione del sistema sanitario regionale, capisco i sindaci che con altruismo, contrariamente ad altri, non si sono messi di traverso alla decisione presa.
Ma capisco anche i tuderti preoccupati di aver perso, temo per molto tempo, quel pronto soccorso e quei servizi che dovevano dare risposte ai quasi sessantamila utenti della Media Valle del Tevere. Utenti che dovranno, in caso di necessità, rivolgersi alle altre strutture ospedaliere umbre, aggiungendo disagio ai disagi di questo periodo.
Il buon senso mi porterebbe a dire che forse non è stata fatta la scelta migliore, ma non ho competenza in materia e quindi mi taccio, anche perchè ormai tanto è. Ma il solito buon senso mi porterebbe a pensare che l’emergenza che stiamo vivendo, non si risolverà a Pasqua, ma si trascinerà ancora per molto. Qualche virologo ha paventato il pericolo di una nuova proliferazione nel prossimo autunno. Semplificando direi che significa doverci convivere fino a quando non si troverà una risposta farmacologica efficace.
Ed allora devo dire che non mi è sembrata peregrina la proposta avanzata, con spirito collaborativo, negli ultimi giorni. Gli spazi nell’ex nosocomio tuderte ci sono, spostare dei macchinari credo non sia impossibile, mi dicono che si potrebbe utilizzare il personale medico della chirurgia attualmente non impiegato per l’emergenza coronavirus. Se così è, perchè no?
Quale è il problema che io, come tanti altri, non riesciamo a vedere? Ringrazio, pronto a ricredermi, se qualcuno più competente o informato di me, vorrà spiegarmi.