Coronavirus, accordo positivo alla Eles di Todi

Turni ridotti per evitare l’incrocio tra lavoratori, smart working e mascherine

Ancora in moltissimi luoghi di lavoro non sono state attuate le misure di sicurezza anti-coronavirus previste dal protocollo nazionale e queste attività – insistono i sindacati – vanno fermate. Ma ci sono anche realtà nelle quali invece, grazie al confronto tra azienda e sindacato, si sono realizzati interventi importanti per proseguire l’attività in sicurezza. È il caso della Eles Semiconductor Equipment di Todi (Pg), circa 100 dipendenti, dove il 12 marzo, quindi anche prima del protocollo nazionale, è stato raggiunto un accordo che ha modificato sostanzialmente le modalità di lavoro, puntando in primo luogo a ridurre la densità delle persone all’interno dell’azienda.
“Siamo arrivati a questa intesa facendo convergere l’interesse primario di noi lavoratori ad operare in sicurezza e quello dell’azienda a non fermare la produzione – spiega Giordano Agostini, ingegnere elettronico della Eles e rappresentante sindacale della Fiom Cgil – E al momento le cose stanno funzionando perché, anche se con qualche sacrificio, soprattutto da parte dei colleghi che sono in produzione e che hanno dovuto modificare i propri turni, stiamo continuando a lavorare bene, avendo ridotto al minimo i rischi di contatto ravvicinato tra le persone”.
Tra le misure adottate grazie all’accordo siglato c’è la modifica dei turni, ridisegnati su 7 ore e 30 anziché le normali 8 (ma senza penalizzazioni per i lavoratori) in modo da avere un “buco” tra un turno e l’altro ed evitare l’incrocio tra addetti in entrata ed in uscita. Naturalmente, laddove possibile, è stato adottato lo smart-working, sul quale l’azienda stava già lavorando da tempo. Mentre a tutti i lavoratori impegnati in attività che non garantiscono la distanza di sicurezza di un metro sono stati forniti dispositivi individuali di protezione (mascherine, guanti, etc).
“Credo di poter dire che le cose stanno funzionando – continua Agostini – anche se naturalmente un po’ di paura c’è, come dappertutto, e ci sono dei sacrifici per i colleghi e le colleghe che hanno dovuto cambiare i propri turni. Però, vedo che da parte di tutti c’è uno spirito positivo e i risultati si vedono”.