Intervento di Roberta Marchigiani,segretario PD Todi Centro

 

Ieri mattina anche noi umbri, tutto ad un tratto, abbiamo iniziato a capire cosa significa stare in una zona rossa.

Spero,però, che più delle limitazioni e dei divieti imposti, oltre alla fatica di  rimodulare la nostra vita personale e lavorativa,sia finalmente diventata concreta la percezione di un pericoloreale ed imminente che non può essere neutralizzato con le conoscenze e gli strumenti di cui la scienza medica dispone.

Il nemico invisibile, ci obbliga, infatti,a prendere coscienza che siamo una comunità in cui ognuno, più che mai, deve essere responsabile di sé ed anche dell’altro perché solo serrando tutti insieme le fila si potrà vincere la battaglia.

Una situazione così grave richiede,sicuramente, che venga messo in campo un piano di emergenza straordinario, anche a fronte del temuto collasso del sistema sanitario nazionale perl’elevato numero di contagiati e la rapida diffusione del virus che continua ad essere  letale in una percentuale non trascurabile.

La stampa locale ha diffuso la notizia che per fronteggiare l’emergenza, l’Assessore Regionale alla Sanità ha reso noto che, in Umbria,un team di esperti ha messo a punto il piano della gestione dei posti letto che prevederebbe una riorganizzazione su tre livelli a seconda della gravità della malattia.

Sembra che l’ipotesi su cui di sta lavorando sia quella di destinare all’emergenza coronavirus l’ospedale di Branca per i DEA di I livello e quello di Pantalla, che è un ospedale di base, potrebbe accogliere i malatiche presentano una sintomatologia non preoccupante.

Entrambi gli ospedali sarebbero,quindi, interessati da una riorganizzazione importante che potrebbe coinvolgere non solo la degenza ma anche il Pronto Soccorso.

Tant’è che, a quanto pare,sono già stati soppressi, nel nosocomio della MVT, posti letto nei reparti di chirurgia, ostetricia e punto nascita e riabilitazione che sembrano così avviati alla paralisi.

In attesa di disporre di una conoscenza più precisa dei provvedimenti adottati, senza voler agitare polemiche in una situazione di emergenza che richiede, come detto, un piano straordinario e massima condivisione e collaborazione, sorgono,però,alcuni interrogativi.

Vorremmo, infatti, capire i criteri che porterebbero alla scelta dell’ ospedale di base di Pantalla che non dispone di terapia intensiva al pari di quelli di Assisi, Castiglione del Lago, Umbertide, Narni e Amelia, e se, considerata la struttura e le peculiarità, il bacino di utenza ed il territorio,tale opzione sarebbe la più razionale e funzionale allo scopo.

Pur concordando che in una situazione in cui è messa gravemente a rischio la vita delle persone, di tutti noi, occorra “sacrificare” l’ordinario per lo straordinario, ci auguriamo, però, che se, nell’ospedale di Pantalla, divenisse effettiva la paventata ristrutturazione,questa assuma i caratteri della provvisorietà giustificata, esclusivamente, dalla necessità e non diventi, invece, l’anticamera dello smantellamento del presidio sanitario della Media Valle del Tevere la cui popolazione è, adesso, comprensibilmente concentrata  sul virus killer.

Lungi dal voler aprire un fronte polemico che sarebbe del tutto fuori luogo e fortemente inopportuno, credo che sia legittimo chiedere ai  sindaci della MVT, specialmente a quelli vicino alla maggioranza di centrodestra che governa la nostra Regione e alla consigliera regionale nostra concittadina, di  ottenere rassicurazioni sul futuro dell’ospedale di Pantalla, il quale, scampato il pericolo, dovrà tornare ad assicurare ai cittadini i servizi e le prestazioni che verrebbero momentaneamente soppresse.

Roberta Marchigiani

Segretaria del Circolo PD di Todi Centro