RISPETTO E AMORE PER COMBATTERE I BULLI: IL MESSAGGIO DEL LIONS CLUB DERUTA

All’istituto ‘Giordano Bruno’ di Perugia ‘Un calcio… al bullismo’, progetto nazionale

Promuovere la cultura del valore della vita, della socialità e dell’amicizia così come la cultura del dialogo per combattere i fenomeni di bullismo e cyberbullismo. Questi gli obiettivi che i Lions club italiani stanno portando avanti attraverso il progetto ‘Un calcio… al bullismo’, di cui si è fatto portatore, in Umbria, il Lions clubs international Distretto 108 L. Mercoledì 19 febbraio, infatti, il Lions club Deruta in collaborazione con l’associazione ‘Nel nome del rispetto’ hanno promosso l’iniziativa ‘Rispetto e amore… migliorano ogni relazione’, rivolta agli studenti dell’Istituto di istruzione superiore (Iis) ‘Giordano Bruno’ di Perugia. I ragazzi di alcune classi del primo e secondo anno hanno assistito alla proiezione del film Rosafuria (2001), tratto dal romanzo ‘Rosa Furia’ di Patrizia Zappa Mulas, cui è seguito un dibattito con lo stesso regista, Gianfranco Albano, presente in sala. Oltre a lui, presenti Danilo Castellani, presidente zona 9C Lions clubs international, Ada Girolamini, presidente Lions club Deruta, Cristina Virili, vicepresidente dell’associazione ‘Nel nome del rispetto’, Giuseppe Materia, dirigente scolastico dell’Iis ‘Bruno’, Claudio Zeni, maresciallo dei Carabinieri, e Fausto Cardella, procuratore generale della Repubblica presso la Corte di appello di Perugia.

Il film è stato lo spunto per parlare delle dinamiche dell’adolescenza, delle delusioni, degli scontri, così come dei valori dell’amore e dell’amicizia partendo dal presupposto che bisogna conoscere se stessi, i propri difetti e fragilità, per poter conoscere e rispettare l’altro ma anche per difendersi.

“È intrinseco dei nostri clubs – ha detto Castellani – porre attenzione al mondo dei giovani, per cercare di capire quali sono i loro bisogni e mettersi al loro servizio. Abbiamo scelto questa scuola perché il dirigente si è mostrato molto sensibile nei confronti della problematica del bullismo”. “Dobbiamo cercare di sensibilizzare i nostri giovani – ha spiegato Materia – in modo da saper riconoscere e segnalare situazioni a rischio”.

“Il bullo è una persona che va aiutata – ha commentato Virilli –. Prima di parlare di bullismo dobbiamo aiutare i ragazzi, e non solo, a capire cosa vuol dire impostare una buona relazione con l’altro e a coltivare l’autostima. Diamo per scontata l’intelligenza emotiva invece va imparata”. “Ho fatto parecchi film su tematiche sociali – ha raccontato Albano – e quello che mi sono sempre augurato è che almeno in quella ora e mezza lo spettatore rifletta. Il bullismo è figlio della fragilità individuale. Tutti noi abbiamo un lato oscuro e l’adolescente deve saper fare i conti con questo, avere consapevolezza di sé. Se non sa governare questo lato oscuro sposterà il centro dell’attenzione all’esterno e per affermare la propria identità si scaglierà sulle persone più fragili”.

“Il legislatore – ha affermato Cardella – ha varato delle leggi che potenziano la possibilità di contrastare il bullismo ma più che la repressione bisogna far sentire ai ragazzi che non sono soli. C’è uno Stato, ci sono persone a cui rivolgersi per parlare di questo problema a partire dai genitori, passando per gli insegnanti e le forze dell’ordine, che non devono essere viste solo come coloro a cui denunciare ma anche come consulenti e consiglieri che possono guidarli”.