Gigliola Rossi e il “Caso Pagliochini”

 

La vicenda relativa alla Presidente del Consiglio Comunale di Todi Raffaella Pagliochini, candidata alle regionali nella lista di Fratelli d’Italia, sta assumendo toni e dimensioni inaccettabili. So bene che in campagna elettorale lo scontro può diventare anche molto aspro, ma in questo caso, a mio avviso si sta superando il limite. Non spetta a me esprimere giudizi etici sulle modalità adottate dalla Pagliochini per fare campagna elettorale e posso anche non condividere alcune scelte, ma ciò non può portare ad un massacro mediatico di dimensioni nazionali, arrivando addirittura a presentare un’interrogazione parlamentare, a firma del Movimento cinque stelle, su una vicenda che si sta chiaramente ingigandendo solo a scopo elettorale. Non entro nel merito della questione, soprattutto per la delicatezza di una vicenda su cui diventa complesso fare valutazioni senza invadere la sfera privata delle persone. Ma proprio per in virtù di questa riflessione mi stupisce il silenzio delle forze politiche di maggioranza del Comune di Todi che, al di là del posizionamento politico, non possono non considerare che questa vicenda mette in discussione la seconda carica istituzionale del Comune di Todi e che pertanto l’intera comunità tuderte e la sua massima assise vengono esposti ad un attacco politico-mediato che nuoce all’immagine della nostra città. Il fatto di essermi candidata, di avere quale obiettivo il massimo risultato elettorale possibile, non mi fa dimenticare di essere anzitutto una cittadina di Todi, di essere una donna ed una madre e di valutare le situazioni considerando le implicazioni che queste possono avere sui candidati, che, anzitutto sono persone con una propria vita e dignità da tutelare. La politica e la contesa elettorale devono ritrovare un equilibrio che non esca trascenda mai il senso più alto del nostro agire, che deve essere teso a fare io bene della comunità e non a distruggere il nostro avversario. Io intendo così la politica e così continuerò ad agire.