Intervista con Pietro Laffranco,coordinatore umbro del movimento politico “Cambiamo”

 

“Troviamo ridicoli oltreché autolesionisti certi veti che taluni esponenti del centrodestra umbro vorrebbero porre nei nostri confronti…”

Laffranco

Quali sono le ragioni che l’hanno spinta ad aderire al movimento politico “Cambiamo” di Giovanni Toti ?

“In Italia c’è bisogno di una nuova proposta, ancorata ai valori della Nazione, del liberalismo economico e della solidarietà sociale, aperta a nuove energie e ai molti movimenti civici sorti in ogni parte del Paese. Una proposta che guardi ai reali bisogni della gente – e non alle poltrone come dimostrano proprio in queste ore PD e 5Stelle – e in particolare del ceto medio, ai problemi della quotidianità ma anche alle difficili sfide europee ed internazionali che ci attendono.

Per questo credo che una nuova proposta politica, saldamente e lealmente piantata nel centrodestra, ma capace di idee nuove soprattutto in tema di politica economica e fiscale, di infrastrutture materiali ed immateriali, con una classe dirigente preparata e competente possa dare un contributo importante al cambiamento dell’Italia.”

 Il movimento si sta preparando alle elezioni regionali dell’Umbria e probabilmente anche a quelle politiche. Che ruolo avrete all’interno della coalizione di centrodestra ?

“Ci siamo affacciati sullo scenario politico da quindici giorni….ma stiamo ricevendo centinaia di adesioni quotidiane.

Di certo siamo alternativi tanto alla sinistra ex comunista – che in Umbria ha fatto più danno della grandine – quanto del qualunquismo populista dei 5stelle – di cui i 14 mesi al Governo nazionale hanno mostrato incompetenze e incapacità da Guinness dei primati.

Stiamo nel centrodestra, che tuttavia riteniamo debba rinnovarsi e rigenerarsi. Così com’è non funziona da tempo. E uno dei nostri obiettivi è proprio questo, proponendo, ad esempio, il sistema delle primarie per la scelta delle candidature più importanti.”

 E’ un fiorire di liste civiche. Perugia ha dimostrato con le ultime elezioni amministrative che possono supportare in modo notevole in alcuni ambiti con  programmi  precisi le liste facenti riferimento ai partiti tradizionali. Cosa ne pensa ?

“Premetto che io stesso sono stato tra gli animatori di una lista “Progetto Perugia” che alle recenti amministrative ha ottenuto uno straordinario 15%. La verità – ed è uno dei motivi per cui c’è grande attenzione e forti adesioni a “Cambiamo!” – è che nel Paese e nella nostra Umbria, tanti cittadini hanno animato in questi anni per delusione verso una certa politica e per impossibilità di identificarsi pienamente nell’attuale rappresentanza partitica, numerosi e qualificati movimenti civici. Ad essi bisogna guardare con attenzione e rispetto, anzi già stiamo lavorando con alcuni di essi per allargare il perimetro della nostra lista e quindi del centrodestra. Ci pare che questa strategia vada nella giusta direzione, ecco perché troviamo ridicoli oltreché autolesionisti certi veti che taluni esponenti del centrodestra umbro vorrebbero porre nei nostri confronti: dovrebbero invece apprezzare perché stiamo evitando che tante importanti energie confluiscano altrove. Tanto più quando il centrosinistra si organizza in senso civico. Dare per scontata la vittoria è sempre la madre di tutte le peggiori sconfitte…”

 

 Come sta procedendo la diffusione del movimento “Cambiamo” in Umbria ? 

“Direi piuttosto bene! D’altronde l’Umbria deve profondamente cambiare e molte persone e diversi movimenti cittadini  condividono con noi l’ambizione, con passione e per spirito di servizio, di dare un contributo di idee e proposte per provare fattivamente a risollevare la regione dalle sue forti criticità.

Dalle tante questioni aperte in materia di sanità al delicato tema del welfare e dell’assistenza agli anziani, passando per l’urgente azione di rilancio dell’economia regionale, ormai a livelli da sottosviluppo, arrivando alle significative quanto ormai annose lacune in termini infrastrutturali.

Sappiamo che il percorso sarà lungo e complesso ma, vede, chi come me ha iniziato molti anni fa distribuendo volantini e affiggendo manifesti non si spaventa certamente alle prime difficoltà…anzi trae dagli ostacoli maggiore energia per proseguire.”