SANITÀ UMBRA: BANCAROTTA MORALE E POLITICA DEL PARTITO DEMOCRATICO

 

È ormai notizia di ieri la decapitazione dei vertici del Partito Democratico umbro, il cui segretario, Giampiero Bocci e l’assessore regionale Luca Barberini sono agli arresti domiciliari con l’accusa di aver truccato i concorsi di assunzione nelle strutture sanitarie regionali. Nell’inchiesta è coinvolta anche la governatrice Catiuscia Marini, che figura fra gli indagati.

Al di là della soddisfazione per il fatto che sia stata messa a nudo una scellerata pratica di malgoverno, e al di là delle reazioni isteriche di chi dovrebbe guardare in casa propria prima di ergersi a difensore della legalità e del buon governo, crediamo sia fondamentale evidenziare il fatto che la magistratura ha semplicemente certificato una situazione che gli umbri conoscono molto bene da anni: siamo fin troppo familiari con il sistema mafioso con cui il Partito Democratico gestisce il potere in Umbria. E sottolineiamo il termine “mafioso”, perché la mafia, prima di essere criminalità organizzata, è innanzitutto gestione del potere attraverso squallidi metodi clientelari come quelli utilizzati dal PD nella nostra regione: metodi che vengono utilizzati per creare un sistema in cui politici, burocrati e imprenditori si alleano per banchettare indisturbati come sciacalli sulla pelle delle classi popolari.

Bisogna dire a chiare lettere che quello su cui le indagini hanno acceso un faro è un sistema di potere che il Partito Democratico ha instaurato da anni in Umbria, sfruttando in modo spudorato e senza scrupoli lo stato di necessità di chi è alla ricerca di un lavoro, ricattando lavoratori e disoccupati attraverso un vergognoso “do ut des”.

A chi ancora vede il Partito Democratico come organizzazione di massa della sinistra diciamo con forza che questi personaggi sono agli antipodi di qualsiasi valore che possa anche lontanamente essere associato alla “sinistra”. Il Partito Democratico non si è solo reso responsabile di politiche che rappresentano un attacco senza precedenti ai diritti dei lavoratori, degli studenti e dei pensionati. Come gli umbri sanno bene, è interessato esclusivamente alla perpetuazione di un sistema di potere che può mantenersi in piedi soltanto attraverso il ricatto clientelare, con buona pace di chi ancora si appella alla “questione morale” perorata da Enrico Berlinguer.

Invitiamo i lavoratori, gli studenti, i disoccupati e i pensionati a voltare una volta per tutte le spalle a chi ha messo in piedi questo sistema maleodorante e a lottare insieme al Partito Comunista nella lotta per la difesa dei diritti delle classi popolari, per un cambiamento radicale della società.

PARTITO COMUNISTA – UMBRIA