Centro Speranza, le famiglie costrette a compartecipare alle spese di trasporto LEGA TODI: Ci troviamo davanti ad una sconfitta sociale

 

“La questione del trasporto al Centro Speranza deve essere affrontata e risolta in tempi brevi, la Regione non può continuare a nascondere un problema così rilevante”. Ad intervenire sulla questione è la Lega Todi con i suoi amministratori Francesca Peppucci, Adriano Ruspolini ed Antonella Marconi. “Da qualche mese – spiegano i leghisti – le famiglie con figli disabili si trovano a dover compartecipare al pagamento del servizio di trasporto al Centro Speranza di Fratta Todina che offre servizi di rieducazione psicofisica. Purtroppo molte di questo realtá, non potendo sostenere il costo, che può arrivare anche a 370euro mensili, si trovano ad accompagnare i figli con mezzi propri, a fare a meno di qualche giornata di trattamento o addirittura si vedono costretti a tenere i loro ragazzi a casa. Come Lega riteniamo inammissibile che le famiglie si debbano sobbarcare il costo di attività così importante per i loro figli: ci troviamo di fronte ad una sconfitta sociale in cui si vanno chiaramente ad emarginare ragazzi disabili, impedendo loro di godere di servizi inclusivi, riabilitativi ed educativi. È stata formulata una proposta di risoluzione dalla III Commissione consiliare permanente della Regione, in cui si prevede un aumento di risorse al fondo PRINA, da assegnare alla Zona Sociale 4. Sicuramente un primo passo che però non risolve il problema. Le famiglie coinvolte continueranno a compartecipare al pagamento del servizio di trasporto. La soluzione più percorribile sarebbe quella di inserire il trasporto nella retta del Centro stesso come accade in altre zone sociali o comunque, prevedere una distinzione dei ragazzi in modo da garantire i casi più gravi, e lasciare alle amministrazioni la gestione dei casi in cui si ha un buon grado di autonomia. Ci troviamo in una situazione emergenziale in cui è necessario provvedere tempestivamente con azioni definitive, fornendo alle famiglie tempi e modi di  intervento per evitare che altri ragazzi siano costretti a rinunciare ad un servizio essenziale.