Si pone all’attenzione dei soggetti interessati, la questione della lunga attesa della palestra della Scuola Primaria di Ponte Rio. Basta! Vogliamo la palestra! I tempi e i modi in cui avete condotto la questione in questi anni, in un balletto sconcio di promesse disattese, di cifre stanziate, di avvio lavori, di interruzioni degli stessi, di annunci di ampliamenti, hanno miseramente fallito.
La palestra ancora non c’è, e i lavori (di riqualificazione li chiamate !), che sembravano essere ripartiti, si sono di nuovo arrestati. Nella recinzione dell’area destinata alla realizzazione della palestra, che in parte è visibile al di sotto delle impalcature, campeggiano un lucchetto e un pannello con su scritto, come data consegna lavori, 19 dicembre 2016, il tutto in uno squallore e degrado che già puzzano di vecchio prima ancora di vedere la luce.
E a pagarne le spese i tanti bambini, dai cinque ai dieci anni, frequentanti la Scuola, che stanno aspettando la loro palestra da troppi anni, mentre si avviano verso la Scuola Media. Neanche si trattasse di un Palazzetto dello Sport! Che grande segno di inciviltà lasciare dietro questa opera! Che consentirebbe ai tanti alunni di esprimersi attraverso l’attività fisica che, sappiamo bene, ha numerose, importanti e insostituibili ricadute su tutti gli aspetti che compongono l’essere umano, compresi quelli psicologici e relazionali. Per molti dei piccoli poi costituirebbe l’unica occasione di esercizio fisico, non tutte le famiglie infatti possono consentire ai propri figli attività sportive regolari.
Da genitori, insegnanti, educatori, cittadini, per i quali le parole devono essere sostenute dai fatti, ci chiediamo come sia stato perpetrato negli anni un danno a carico di questi bambini con tanta leggerezza? Come, una disciplina, Scienze Motorie, prevista dalla normativa scolastica del nostro paese possa essere stata completamente ignorata? Come possiamo accontentarci di sapere che da anni i nostri figli, e solo alcune volte (neanche regolarmente a cadenza settimanale), vengono “intrattenuti” in un’aula polivalente, inadeguata all’attività fisica sia per spazi che per attrezzature, dove mancano molti fra i più elementari strumenti di gioco e per di più, posta all’ingresso dell’edificio scolastico? Vogliamo parlarne? No, non è più tempo. Consideriamo i “mancati guadagni”. In special modo, per quei minori per i quali la psico-motricità può diventare terapeutica o per quelli per i quali il corpo è l’unico o il più forte strumento di comunicazione. Comunque, per tutti i piccoli, poco meno di duecento, che hanno diritto, in età evolutiva, ad uno spazio idoneo all’attività fisica e all’educazione motoria.
Come gli si può spiegare ai diretti interessati così tanto ritardo? Dicendogli che il paese in cui si trova la loro Scuola non è ricco? Meglio dire la verità ai bambini: che la città in cui vivono, in cui stanno crescendo, ignora completamente l’importanza che l’attività fisica, e il gioco, individuale e di squadra, rappresentano per la loro crescita armoniosa, e che si disinteressa del loro benessere in generale. Quindi è esatto dirgli che il loro paese non è affatto evoluto. E neanche in linea con la legge, perché non rispetta quanto previsto dal curricolo scolastico pensato per loro, che prevede almeno un’ora alla settimana di attività fisica, una vera e propria disciplina.
Ci confortano i recenti sviluppi legislativi che si pongono, a livello nazionale, l’obiettivo, seppur tardivo, di assegnare e consegnare a tale materia (ambito), l’importanza che merita. Il 17 dicembre 2018 infatti, la Camera ha approvato la legge (N. 523), che prevede disposizioni in merito alla promozione e diffusione dell’attività fisica e dell’educazione motoria sia nella Scuola dell’infanzia che nella Scuola primaria, con delega al Governo per ciò che concerne le fasi attuative. Si prevede l’assunzione, in tre anni, di circa 11800 Docenti alle Scuole elementari e si lavora alacremente per assicurare alle classi, dal 1° settembre 2019, Docenti di educazione fisica, senza più delegare tale insegnamento ad altre figure non specializzate né ad esperti esterni.
In questa nuova ottica vi poniamo una domanda secca e diretta, che non prevede indugi né tentennamenti: noi saremo pronti per il 2019? Ma la palestra, il cui progetto è stato approvato nel 2007, quando ce la consegnerete?
Basta surrogati, vogliamo una palestra!!
MoVimento Tuderti 5 Stelle