Stefano Benazzo, il fotografo dei relitti espone a Bevagna

 

Artista a tutto tondo. Personaggio poliedrico ed uomo dotato di una grande signorilità,cittadino del mondo ma legato a Todi e non solo perchè vi abita. Fotografo di relitti di navi e imbarcazioni spiaggiate, con la passione anche per i trenini elettrici, i plastici dei treni e delle locomotive a vapore vivo. Autore, nel 2017, del libro ‘Wrecks/Relitti’, con più di immagini di relitti spiaggiati. È Stefano Benazzo, classe 1949, residente a Todi, ma famoso in tutto il mondo. Anche grazie al modello in scala 1:100 dell’Amerigo Vespucci, in esposizione permanente a Palazzo Marina, a Roma.

Fino al 26 agosto, Benazzo espone a Bevagna due serigrafie di due relitti. In una mostra collettiva, chiamata “In limine. In chartis mevaniae 2018”, dove ognuno degli artisti presenti ha dovuto utilizzare lo stesso modello cartaceo. “E’ un’esposizione molto interessante proprio perché il supporto cartaceo è uguale per tutti”. Si può visitare presso la chiesa di Santa Maria Laurentia.

Ma, come detto, Stefano Benazzo è poliedrico. Anche se il suo amore per i relitti traspare sempre. E forse c’è una spiegazione, quasi psicoanalitica: “Quando avevo 12 anni, vidi nelle campagne romane i resti in legno dell’Arca di Noè, utilizzata per il film ‘La Bibbia’. Evidentemente, questo è stato un evento che mi ha segnato parecchio”. A 18-19 anni la prima foto, casuale, di un relitto. Poi, dopo la pensione, più di 200 scatti in giro per i cinque continenti.

Ha fatto 37 mostre personali, ha partecipato a più di 30 collettive, ci sono sei cataloghi, il libro di cui abbiamo già detto, ma altri due in rampa di lancio. Il primo, che uscirà a settembre, con istantanee delle tradizionali barche in legno greche spiaggiate; il secondo, a caccia di editore, in cui l’artista fa parlare i relitti. Ne vengono fuori racconti a metà tra la storia e la fantasia: “Per me i relitti sono qualcosa di vivo perché sono il luogo in cui hanno vissuto persone vere, reali. Io, quando fotografo un relitto, vedo i costruttori, gli architetti, i marinai, i pescatori, coloro che hanno effettuato salvataggi. Ecco perché il relitto parla, e racconta”.

Un’altra grande passione di Benazzo, come detto, sono i treni. E’ tra l’altro vice presidente della World Alliance of Tourist Trams and Trains (Wattrain), insomma, l’associazione mondiale che si occupa di promuovere i treni turistici: “In Italia, purtroppo sono pochi; all’estero, invece, vengono valorizzati come meritano”. Il tutto parte da un ‘dovere’ che Benazzo sente dentro: “Quello della memoria”. Non dimenticare il passato. Anzi, riportarlo in superficie.