TERNI: “AST-THYSSEN KRUPP E DIOCESI: L’EREDITA’ DI UN PESANTE FARDELLO DI CORRUTTELE. PERDURANTE INAZIONE DI POLITICA E MAGISTRATURA” – NOTA DI ANDREA LIBERATI (M5S)

 

(Acs) Perugia, 2 luglio 2018

“Un’azienda travolta dalle frodi, l’Ast
Thyssen Krupp, e la Curia più indebitata d’Europa, quella di Terni: perché
si continua a non vedere quanto accaduto? Perché la politica non parla? E
come mai alcuni procedimenti giudiziari non partono proprio?”. Così il
capogruppo regionale di Andrea Liberati (M5S) che interviene su alcune
problematiche riguardanti la città di Terni e rileva come “ogni giorno”
si manifestino le “conseguenze di tanta inazione: per questo non sorprende
leggere stamane come pure il complesso di Collerolletta a Terni, la splendida
Villa Spirito Santo, per lungo tempo utilizzata quale casa per ferie della
Diocesi, sia ormai alla mercé dei vandali, depredata di tutto. Era già
accaduto a molti altri beni mobili e immobili di pertinenza non solo
ecclesiastica, dopo la scoperta della voragine debitoria in cui è tuttora
impantanata la Curia locale”.

“È evidente – aggiunge Liberati – che si dovrebbero gestire in modo ben
diverso vicende che nulla hanno a che fare con marginali interna corporis
diocesani, visto che si tratta della cultura profonda di un territorio, fatto
di beni culturali ecclesiastici di capitale importanza che non possono essere
dispersi. Fiduciosamente in ascolto del Vescovo per quando riterrà di
parlarne ‘urbi et orbi’ (vista pure la dimensione tutt’altro che
trascurabile del deficit e gli organismi già intervenuti a sostegno, tra cui
Ior e Cei), è certo moralmente inaccettabile che, frattanto, i consulenti
diocesani abbiano deciso di (s)vendere parti significative del prezioso
patrimonio della Chiesa, anziché chiedere insistentemente indietro i denari
a chi li ha con ogni evidenza sistematicamente sottratti da dentro.
Rivendicare il maltolto – spiega – sarebbe l’unica possibile opera di
verità e, soprattutto, di alta carità (nel senso etimologico di chàris,
amore per la comunità), evitando così che, per diversi decenni, questa
zavorra di silenzi e di scelte non propriamente cristiane pesi sulla città
intera”.

Il consigliere regionale pentastellato si chiede poi “come mai la stessa
Magistratura, talvolta così kafkianamente solerte nel processare per decenni
un’opinione, il ladro di mele e, comunque, ben capace di gestire
intercettazioni e controllare quanto necessario, qui ancora tace dopo ben sei
anni, al di là del ‘procedimentino’ aperto sul Castello di Narni. Dall’altra
parte, nella stessa città di Terni – aggiunge -, l’amministratore delegato
di Ast-Tk, Massimiliano Burelli, ha dichiarato il 13 giugno scorso come
l’azienda siderurgica sia stata ‘oggetto nel 2016 di una frode importante
da parte di fornitori di rottami che avevano corrotto tutta la struttura di
controllo interno’: orbene, i tedeschi non pensino però di imbellettare
con i Legality Days una realtà di cui gli stessi vertici di Essen-Duisburg,
a lungo distratti non solo sui rottami, dovrebbero essere chiamati a
rispondere giudiziariamente ed economicamente, anche perché, nei forni
fusori sono finite materie (cemento, inerti, etc.) e sostanze (oli, etc.) poi
sistematicamente ricadute su aria, suoli e acque della Conca, visto che i
dispositivi antinquinamento esistenti – piuttosto inefficaci, come dimostra
Arpa – non potevano far fronte a predette materie e sostanze. Mi chiedo chi
pagherà per queste inaccettabili e durevoli malae gestiones”.

Liberati chiede infine “come mai tante pletoriche autorità, a iniziare da
quelle politiche, ancora non fiatano su simili questioni e, se raramente lo
fanno, si registra sempre una voce fievole che risuona quando è troppo
tardi, pur a fronte di denunce pubblicamente note da anni e anni. Realtà di
cartapesta – conclude -, personaggi interessati e sistematiche menzogne che
continuano ad affossare le possibilità di rilancio di Terni e dell’Umbria,
delle sue organizzazioni politico-sociali, delle sue industrie”. RED/