“Cambiare con la capacità di fare e proporre idee concrete e realizzabili”. Questa la frase che le liste civiche a sostegno di Claudio Ricci porteranno avanti durante l’intera campagna elettorale per Umbria 2020, ossia le elezioni regionali che daranno vita all’undicesima legislatura. La presentazione del programma e delle liste stesse avverrà il 30 giugno al Park Hotel di Ponte San Giovanni, Perugia, a cominciare dalle ore 10.
“Saranno riflessioni dialoganti su temi e progetti in vista di Umbria 2020. Ogni partecipante avrà a disposizione tre minuti per parlare della sua idea”. E poi: “Faremo un sunto del lavoro degli ultimi tre anni in Consiglio regionale. Farò il punto su ciò che ha proposto il gruppo civico a cui appartengo: 500 atti tra interrogazioni a risposta immediata, mozioni e disegni di legge, otto seminari su temi di approfondimento tecnico a cui hanno presenziato persone provenienti da tutta l’Umbria”.
Un occhio al passato, uno sguardo al futuro, ossia al programma che Ricci e le liste civiche proporranno per la prossima legislatura, diviso in cinque punti. Un front-office a disposizione di chi vorrà lasciare mail o telefono per poter essere utile in vista delle elezioni o candidarsi in qualche lista (saranno tre o quattro). Ricci lancerà così la sua candidatura a successore di Catiuscia Marini: “Io mi considero un candidato civico, civile, popolare, moderato. Sono a capo di un vero e proprio esperimento, in Umbria. Portare il cambiamento senza rovesciare i tavoli o alzare la voce. Scegliendo persone preparate che proporranno cose realizzabili finanziariamente”. Una lunga carriera politica alle spalle, “anni in cui ho anche imparato dai miei errori. Prima di proporre qualcosa, bisogna sapere di poterlo realizzare finanziariamente e nei tempi previsti: così si acquisisce credibilità”.
L’esperienza, dicevamo: 19 anni al Comune di Assisi, con due mandati da Sindaco. Quattromila interventi realizzati, tra restauri, viabilità, parcheggi e sottopassi, oltre 6 milioni di turisti, più di mille eventi realizzati ogni anno tra Assisi, Santa Maria degli Angeli e le frazioni. “Durante i miei mandati ad Assisi, abbiamo fatto la vera revisione della spesa di più di 1.200 poste di bilancio, cercando di capire come poter spendere meno. L’addizionale Irpef per tutte le categorie pari a zero, una diminuzione dei costi pari al 50% per mense e trasporti scolastici, la riduzione del 30% sulla tassa dei rifiuti. Abbiamo fatto questo, portando per le famiglie di Assisi un risparmio di tasse pari a 750 euro all’anno. Durante i mie mandati, non è stata mai applicata la tassa di soggiorno”.
E’ un progetto esportabile in Regione? “Voglio partire da qui. Occorrono risorse. Il bilancio umbro dice 2,8 miliardi di euro, ma di questi 1,7 sono di passaggio, dati dallo Stato per il servizio sanitario regionale. Le risorse libere, ovvero quelle che si possono utilizzare davvero, sono pari a 200 milioni. Il che significa che ci sono troppi costi fissi. Io vorrei fare la revisione della spesa, come ad Assisi. E ancora: abbreviare i tempi burocratici per il rilascio delle autorizzazioni”. Ricci precisa: “Non mi faccio illusioni, so quanto è difficile. Vorrei liberare 50 – 100 milioni all’anno, da investire poi nelle infrastrutture e nel sistema imprese, diminuendo l’Irap per quelle che assumono. Voglio agire nel sociale, visto che in Umbria 30 mila famiglie vivono in condizioni di assoluta povertà. Voglio creare nuovi posti di lavoro nei settori cultura, turismo e trasporti. Diminuire la pressione fiscale”. Senza dimenticare i fondi strutturali europei: “Nel settennio dal 2014 al 2020 ne sono stati concessi tanti, 1,7 miliardi. Bisogna utilizzarli per obiettivi più chiari. Serve maggiore organizzazione, facendo un vero e proprio Piano di marketing operativo, che stabilisca le priorità e misuri poi i risultati per determinare efficienza ed efficacia”.
Si passa a due argomenti spinosi, che riguardano il trasporto. “Servono più risorse per l’Aeroporto dell’Umbria, 2-3 milioni in più, facendo accordi stabili con compagnie aeree serie, non con quelle piccole che annunciano voli che poi non vengono fatti”. L’Alta Velocità: “Bisogna implementarla. Io proporrò un Frecciarossa 1000 che parta da Terni e poi faccia fermate a Spoleto, Foligno, Assisi, Orvieto, Perugia Aeroporto (dove ci sarà la stazione), Terontola e quindi Arezzo, dove si immetterà sulla linea Av. Servono altri 2-3 milioni di euro. Il Frecciarossa 1000, fermando in queste città, perderebbe al massimo 30 minuti, ma a livello turistico sarebbe un forte richiamo”. Trasporti che sono anche altro, non solo i treni super veloci: “Bisogna finire il raddoppio ferroviario Spoleto – Terni e Foligno – Terontola, costruendo una stazione ferroviaria all’Aeroporto di Perugia”. E ancora: “Si parla della variante ferroviaria AV Roma – Ancona, che sarebbe fondamentale per l’aeroporto, l’eugubino e il gualdese. Ma non nascondo che questa sarebbe un’opera molto onerosa”. Capitolo strade: “Bisogna sviluppare gli assi Terni e Orvieto verso Roma. Un primo passo lo avremo quando sarà completata la Orte – Civitavecchia. Terni deve essere sempre più vicina a Roma”. Sul Perugino: “Bisogna risolvere il problema delle gallerie, creando la variante esterna. Completare la E78 che unisce il Mar Tirreno al Mar Adriatico. Infine, va conclusa la Quadrilatero Umbria Marche Spa”.
Sanità: “Bisogna investire maggiormente nelle strutture e nelle persone, il che porterebbe a ridurre le liste d’attesa per esami e visite. Evitando sprechi, il che porterà ad avere risorse da investire”. Aggiunge Ricci: “L’undicesima legislatura vedrà una Regione costituente, non solo legislativa. Spesso è questo ente infatti che deve sostituirsi a Comuni e Province in alcuni interventi su strade e scuole. Non può più essere solo un organismo che fa le leggi”.
L’idea di macroregione, infine, stuzzica parecchio Ricci: “La vedo di buon occhio. Dobbiamo creare la macroregione del Centro Italia, unendoci a una parte del Lazio, alle Marche e alla Toscana. Sarebbe una grande opportunità. Più fai, più puoi ottenere. Noi siamo 900 mila, in Umbria, è difficile essere ascoltati. Proporrò poi che l’Umbria, in quanto centrale, diventi la sede di questo Parlamento macroregionale”.