Raccolta differenziata: Umbria meglio della media nazionale

 

Regione Umbria soddisfatta della percentuale di raccolta differenziata raggiunta nel 2017. Lo ha detto in conferenza stampa l’assessore all’Ambiente Fernanda Cecchini: “Dal 2015 al 2017 c’è stato un aumento di 11 punti percentuali. Pur non avendo raggiunto l’obiettivo previsto del 65%, si sta procedendo velocemente. Dobbiamo fare di più, ma i risultati conseguiti grazie all’impegno dei Comuni, dei gestori e dei cittadini ci fanno sperare che nel 2018 si possa raggiungere almeno il 70% di raccolta differenziata”.

Davanti ai giornalisti si sono presentati anche il direttore regionale all’Ambiente, Ciro Becchetti, e Michele Cenci, Andrea Monsignori, Maria Ruggiero e Silvia Serlupini, dei servizi regionali competenti in materia di rifiuti. I dati: percentuale raggiunta 61,8%, superiore alla media nazionale, rispetto al 50,6% del 2015. “Avremmo sfiorato il 64% se non avessimo compiuto la scelta, giusta, di scorporare dalla raccolta differenziata i prodotti sanitari assorbenti, come è stato fatto dal novembre 2016, che in Umbria incidono tra le 10 mila e le 16 mila tonnellate annue”.

Dati eccellenti arrivano in particolare dal sub-ambito 4, in cui ricadono Terni e Orvieto. Grazie alla domicilarizzazione, in breve tempo la raccolta differenziata è aumentata del 17%. Alcune criticità, imvece, a Spoleto e in Comuni che erano partiti bene e si son visti sorpassare da chi si è attivato dopo. A Perugia, “è stato importante allargare al comparto C della città il porta a porta, che coinvolgerà 40 mila perugini. Siamo convinti che a fine 2018 l’Umbria sarà in sintonia con gli obiettivi di raccolta che ci siamo posti, con una riduzione dell’indifferenziato conferito in discarica”.

I dati 2017 serviranno per premiare i Comuni virtuosi e applicare sanzioni a chi (anche i gestori) non ha invece raggiunto l’obiettivo del 65%. “Legato all’incremento della quantità e della qualità della raccolta differenziata, c’è anche l’obiettivo di ridurre al 10% la quantità massima di rifiuti conferiti nelle discariche, obbligo europeo da conseguire entro il 2030”. L’Umbria ha firmato l’accordo con le Marche per la proroga a dicembre 2018 del trattamento di rifiuti provenienti dall’Umbria; la proroga permetterà a Gesenu di continuare a usufruire dell’impianto di trattamento meccanico biologico in località Relluce, ad Ascoli Piceno.

Michele Cenci, responsabile della Sezione Rifiuti e risorse energetiche, ha parlato di sistemi di trattamento: “E’ stata recuperata energia pari a 1000 tonnellate equivalenti di petrolio e prodotto 7.700 tonnellate di compost. Triplicheremo l’energia recuperata e la quantità di compost”. La produzione totale di rifiuti è stata di 452.245 tonnellate (-19.127 sul 2017, -4,08%). Dal 2010, c’è stato un calo nella produzione totale di rifiuti pari a 100 mila tonnellate circa (97 mila), ossia -17,6%. Calo dovuto alla riduzione dei consumi e all’aumento della raccolta differenziata. Il calo più significativo nel sub-ambito 4 (Terni, Orvieto e Narni), -7,5%, più che doppio rispetto al 2016.

Produzione pro-capite ovviamente in calo: da 529 kg/abitante del 2016 a 509 del 2017. Se si è raggiunta la percentuale di differenziata pari al 61,8%, il valore tendenziale è del 62,5%, +4% rispetto al 2016. Il sub-ambito 4 è cresciuto di 17 punti percentuali, gli altri tra 2,5 – 4,7 punti. Sempre nel sub-ambito 4 è stato raggiunto il valore obiettivo: 30 comuni su 32 al 65%; di questi, 13 superano il 72,3% individuato per il 2018. Nel sub-ambito 2 (24 comuni tra cui Perugia, Assisi, Corciano, Todi e Marsciano) non ci sono state variazioni di rilievo. Nel sub-ambito 3 (Foligno, Spoleto e la Valnerina) continua lo storico ritardo sui cui pesa, in Valnerina, la problematica connessa alla gestione post-sisma. Spoleto resta al 45,9%. Nel sub-ambito 1 (14 comuni tra cui l’Altotevere e l’Eugubino Gualdese) c’è stato un aumento di 3,4 punti percentuali, ma arriviamo solo a 57,5%.

Non avendo raggiunto il 65%, oltre alle sanzioni, si applicherà l’Ecotassa, ossia un’addizionale fissa del 20% al tributo a carico dei Comuni che non hanno raggiunto questa soglia. Chi, invece, ce l’ha fatta, potrà contare su una diminuzione del tributo, tra il 30 e il 70%.

Infine, le frazioni merceologiche di differenziata 2017. Su un totale di 279.540 tonnellate, 118.516 tonnellate sono della frazione organica (42% del totale), 57.319 tonnellate di carta (21%), 28.805 tonnellate di vetro (10%), 26.127 tonnellate di plastica (9 per cento), 12.351 tonnellate di legno (4%), 6.318 tonnellate di metallo (2%), 4.525 tonnellate di Raee, rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (2%), 2.081 tonnellate di tessili (1%), 20.452 tonnellate di inerti (7%) e 3.046 tonnellate di altra raccolta differenziata. Rispetto al 2016, c’è un lieve incremento per plastica, legno, Raee ed inerti.

Da segnalare, poi, la riduzione continua dei conferimenti in discarica (del 25% rispetto al 2016, del 53% rispetto al 2010), che oggi sono al 40% del totale dei rifiuti prodotti. Entro il 2030 bisognerà arrivare al 10%.