Comunicato Stampa Partito Democratico Todi

 

I terribili fatti accaduti la mattina di sabato 3 febbraio a Macerata, una comunità cittadina già sconvolta qualche giorno prima dall’atroce assassinio di una giovanissima ragazza che va punito con pene esemplari, impongono a chi ricopre responsabilità pubbliche, al mondo della politica e a quello delle istituzioni alcune doverose riflessioni.

Non vi è dubbio, infatti, che siamo di fronte ad un vile atto di violenza di stampo fascista. Da più parti, invece, si tende ad edulcorare questa triste realtà, qualificando quanto successo come il gesto isolato di un folle scevro da ogni implicazione politica e culturale.

Noi crediamo che non si faccia un buon servizio alla verità nascondendo la testa sotto la sabbia, non volendo vedere le ritualità e le simbologie che hanno accompagnato questo gesto (saluto romano, tatuaggio nazista) ed evitando di analizzare il vissuto politico (militanza nell’estrema destra seguita da un riflusso nella Lega Nord) di chi si ne è macchiato.

È innegabile, inoltre, che questo episodio di far-west si collochi in un contesto degradato dove la fanno da padrone parole di odio verso chi è diverso, rigurgiti di razzismo e di antisemitismo, lo sdoganamento culturale di discorsi del tipo «non sono razzista, ma…», la rivalutazione – senza vergogna alcuna – di un concetto totalmente privo di basi scientifiche come quello di «razza bianca» promossa addirittura da chi (come il leghista Attilio Fontana) aspira a governare la regione più grande d’Italia, l’ostentazione della propria vicinanza all’ideologia fascista in nome della libertà di opinione e di espressione sotto lo sguardo comprensivo di giornalisti che si professano (a parole) democratici e progressisti.

Siamo di fronte ad una vera e propria mobilitazione di odio che va crescendo da anni, fatta di accoltellamenti, pestaggi, incursioni squadriste (si veda, da ultimo, quella contro il giornale «La Repubblica») e oscene campagne sui social, che è stata, purtroppo, sottovalutata.

Le responsabilità di tutto questo vanno addebitate, in gran parte, a forze politiche come la Lega Nord di Matteo Salvini e movimenti neofascisti come Casapound e Forza Nuova, che per lucrare consensi soffiano sulle paure createsi nella società italiana a seguito di una drammatica crisi economica che ha lacerato nel profondo il tessuto sociale.

C’è chi, come il Partito Democratico e la coalizione di centrosinistra, in questi ultimi anni ha lavorato per cercare di governare il fenomeno migratorio conciliando sicurezza ed integrazione e ridurre le disuguaglianze e chi, come Salvini, non trova di meglio che alimentare una guerra tra poveri e fare del migrante un capro espiatorio da esporre al pubblico ludibrio. Il fatto che, dopo i fatti di Macerata, l’insigne statista in questione sia stato incapace di pronunciare una condanna senza se e senza ma di quanto successo evidenzia perfettamente la caratura umana – inesistente – del personaggio.

Per cercare di abbattere questo muro di odio il Partito Democratico di Todi si impegna, da qui ai prossimi mesi, a promuovere una grande mobilitazione democratica che vedrà le forze vive della città protagoniste di una grande battaglia a difesa dei valori e dei principi scolpiti nella Costituzione, celebrando così la ricorrenza dei settanta anni della sua entrata in vigore.

Un ultimo pensiero lo dedichiamo alla Giunta comunale e alla scombiccherata maggioranza che la sorregge. Sgomenta che non ci sia stata alcuna presa di posizione – né ufficiale, né ufficiosa – in merito ai fatti di Macerata, che fa il paio con l’inesistente attenzione dedicata alla Giornata della Memoria, con un’amministrazione comunale spettatrice del tutto passiva. Ma d’altronde, cosa aspettarsi di diverso da un governo cittadino egemonizzato da forze politiche di estrema destra?