Un nuovo piano di gestione di rifiuti, la Lega di Todi esprime soddisfazione

 

Peppucci (capogruppo): “Non basta più un lenzuolo a nascondere l’insuccesso della Regione e la sua incapacità di affrontare il problema”.

Un nuovo  piano di gestione di rifiuti, la Lega di Todi esprime soddisfazione per l’ordine del giorno approvato da tutta la maggioranza. La discussione si è svolta con la totale assenza del gruppo PD e del gruppo Todi Civica, i quali hanno preferito abbandonare l’aula poco prima della trattazione anzichè esaminare temi importanti e delicati di rilevanza non solo regionale, ma anche comunale.

“La gestione rifiuti è un problema concreto che vivono i cittadini e per noi è stato un dovere portare la questione in consiglio comunale – spiega il capogruppo della Lega Francesca Peppucci. “Come amministrazione non intendiamo solo puntare il dito contro la Regione (la prima responsabile di un evidente fallimento) o contro il gestore, ma intendiamo proseguire i lavoro di controllo, razionalizzazione e ottimizzazione svolto in questi mesi a favore dei cittadini”. L’ordine approvato oltre a chiedere un nuovo piano di gestione di rifiuti, chiede anche l’impegno di arrivare ad ottimizzare il ciclo di gestione dei rifiuti tanto da rendere antieconomico l’utilizzo di un impianto di trattamento termico nella nostra regione e di recepire la normativa che prevede la possibilità di utilizzare impianti di compostaggio di comunità. Presa di posizione chiara anche sull’introduzione della tariffa puntuale e per l’acquisto, la dotazione e la realizzazione di beni e servizi, la Regione metta a disposizione risorse maggiori, ed infine la Lega ha chiesto che la regione si facesse carico degli extra-costi pretesi dal gestore per il trasposto fuori regione dei rifiuti. “Non basta più un lenzuolo a nascondere l’insuccesso della Regione e la sua incapacità di affrontare il problema”- conclude Peppucci – “Il PD ha preferito non partecipare alla discussione: questa è la differenza tra chi ha creato i problemi ma non lo vuole ammettere e scappa di fronte l’evidenza decidendo di non affrontare il dibattito in aula e chi invece vuole assumersi le proprie responsabilità e risolvere la questione.”.