Comunicato Stampa di “Todi per la famiglia” : il partito democratico in stato confusionale

 

Il Partito democratico di Todi ha perso l’ennesima occasione per dire qualcosa di sensato. Ringraziamo dell’attenzione che i democratici ci riservano con molta frequenza: questo non può che farci piacere. Ci farebbe altrettanto piacere, però, che si chiudesse il sipario dell’ormai stantio teatrino della politica, lasciando da parte scaramucce che servono solo a riempire qualche inutile comunicato stampa, per iniziare un confronto serio sui problemi – e le proposte – per la nostra città.

La foga polemica del Pd, che al suo ruolo istituzionale preferisce il battibecco, rischia invece di generare solo pericolose confusioni. Prova ne è l’ultima fatica letteraria data alle stampe, in cui “Todi per la famiglia” viene accusata con la solita nenia: siete attaccati alle poltrone.

Per chiarezza, ricordiamo agli amici democratici che la lista civica “Todi per la famiglia”, in quanto tale, non è “scaturita” dal Popolo della famiglia. Che, appunto, è un partito. Ed ha sì contribuito alla composizione della lista, ma non vanta alcun titolo di paternità, così come nessun altro movimento, associazione o gruppo.

“Todi per la famiglia” nasce con un programma preciso che è pubblico ed è parte integrante, e fondante, del programma della giunta tuderte. “Todi per la famiglia” è forse tra i pochissimi casi in cui si è prima scritto un programma e poi si sono cercate le persone intenzionate a condividerlo. Al termine del nostro mandato amministrativo chiederemo conto agli elettori, facendo un bilancio tra quanto proposto e quanto realizzato. Il resto, sono chiacchiere.

Siamo inoltre lieti che il Pd abbia letto con tanta attenzione la prolusione che il cardinale Gualtiero Bassetti ha pronunciato davanti al Consiglio episcopale permanente. Condividiamo la riflessione del presidente della Cei così come condividiamo le parole di Papa Francesco e, ancora prima, quelle del catechismo della Chiesa cattolica e quelle della dottrina sociale della Chiesa in materia di migranti e accoglienza.

Abbiamo cercato di farle nostre quando il consiglio comunale ha affrontato questo tema, manifestando il nostro dissenso e difendendo l’idea rispetto alla possibilità di promuovere un altro tipo di accoglienza rispetto a quella che oggi, in molti casi, sacrifica la dignità delle persone sull’altare del profitto.

Quando arriverà il momento di fare bilanci su come questi progetti sono stati portati avanti a Todi, non ci tireremo certo indietro.

Così come non lo faremo di fronte a provvedimenti, di qualsiasi natura, che non riterremo giusti.

Non abbiamo però bisogno di lezioncine morali o paternali. Se proprio vuole esercitare l’arte della critica, il Partito democratico guardi prima in casa sua. Di guerre e poltrone ne sanno qualcosa visto che da anni, ormai, ex democristiani e post-comunisti, giovani turchi e renziani pentiti, scricchiolano in una convivenza forzata per qualche strapuntino.