ELEZIONI, SONDAGGIO SULL’UMBRIA. LA CONFERMA: AL MAGGIORITARIO SEGGI TUTTI CONTENDIBILI

LA RILEVAZIONE DI BIDIMEDIA EFFETTUATA TRA IL 6 E IL 9 GENNAIO: CENTROSINISTRA 32%, CENTRODESTRA 31%, M5S 27% E LIBERI E UGUALI 8%. SFIDA APERTISSIMA QUINDI NEI 5 SEGGI PER IL MAGGIORITARIO DI CAMERA E SENATO. I CALCOLI PER I SEGGI AL PROPORZIONALE: QUELLI SICURI, QUELLE INCERTI E QUELLI IMPOSSIBILI

 Situazione apertissima nel voto per le elezioni politiche in Umbria. Lo conferma il sondaggio svolto da BiDimedia dal 6 al 9 gennaio, i cui risultati sono stati resi noti ieri. La rilevazione, effettuata in tutte le regioni italiane (vedere la tabella diffusa da BiDimedia), riguarda le coalizioni e non i singoli partiti.

Per quanto riguarda l’Umbria, il sondaggio BiDimedia conferma nella sostanza quanto già emerso da una rilevazione apparsa sulle pagine umbre de Il Messaggero. Dal quadro appare una situazione di grande contendibilità, per cui nessun seggio della parte uninominale, dove si eleggono 5 parlamentari (3 alla Camera e 2 al Senato), appare sicuro per nessuno. Va ricordato che gli altri 9 parlamentari che competono all’Umbria, 6 alla Camera e 5 al Senato, vengono infatti assegnati tramite il sistema proporzionale.

Secondo il sondaggio BiDimedia, in Umbria il centrosinistra (Pd, +Europa, la lista della Lorenzin e quella di Insiemei) avrebbe al momento il 32%, tallonato dalla coalizione di centrodestra (Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia e altre formazioni minori) con il 31%. Quindi il Movimento 5 Stelle con il 27% e la sinistra, nella sostanza Liberi e Uguali di Pietro Grasso, con l’8%. Ovviamente, le percentuali riguardano gli elettori che hanno già deciso di andare alle urne e per chi votare.

Sondaggi che, come sempre, vanno presi con le molle. Non solo perché il numero degli indecisi appare ancora elevato, ma anche perché gli stessi sondaggi presentano dei margini non trascurabili tra il minimo e il massimo previsti per ciascuna formazione. Oltre al fatto che, di norma, la campagna elettorale vera e propria determina spostamenti, anche di di rilievo, di fasce dell’elettorato. Inoltre, il sondaggio riguarda gli elettori della Camera dei deputati, con la conseguenza che il voto del Senato potrebbe presentare scostamenti – come di solito avviene – in quanto per l’assemblea di Palazzo Madama non votano i giovani da 18 a 25 anni. Il che, nel quadro attuale e da quanto emerge da altri sondaggi, significa ad esempio che il Pd al Senato dovrebbe ottenere unapercentuale più alta, e il M5S più bassa, perché il Pd appare il partito con gli elettori mediamente più anziani e il M5S con quelli mediamente più giovani (tra questi ultimi, secondo le rilevazioni, il M5S ottiene oltre il 40%). L’elettorato di centrodestra è un po’ più spostato, ma molto meno rispetto al Pd, sul versate delle fasce di età mature ed anziane, mentre gli elettori di Liberi e Uguali, sempre in base alle rilevazioni, non presentano consistenti divari di voto per fasce di età e sono distribuiti in modo piuttosto omogeneo in tutte le fasce di età.

Il sondaggio di BiDimedia, come tutti i sondaggi pre-elettorali, va quindi considerato come l’indicazione di linee di tendenza.

Se per i seggi assegnati con il metodo uninominale (ossia ottiene il seggio, in ciascuno dei 5 collegi uninominali dell’Umbria, la coalizione che prende più voti) la conclusione è che tutti sono contendibili, per quanto riguarda i seggi assegnati con il proporzionale, dai dati Bidimedia – che a livello regionale riguardano le coalizioni – è difficile fare previsioni mancando appunto i dati di ciascun partito. Ma qualcosa si può tuttavia azzardare.