Poste Italiane: bene il contratto, male la riorganizzazione in Umbria

 

È una buona notizia la sottoscrizione del nuovo Ccnl di Poste Italiane per i circa 2000 dipendenti dell’azienda operanti in Umbria (140mila a livello nazionale), che ottengono un aumento di 81.50 euro sui minimi tabellari (il doppio dell’Ipca) e di 103 euro considerando anche welfare e sanità. Inoltre, c’è il recupero una tantum di 1000 euro per il biennio 2016/2017.
“Possiamo dire di aver fatto il nostro lavoro portando a casa un accordo importante, che argina anche gli effetti negativi del Jobs Act”, hanno spiegato oggi (21 dicembre) nel corso di una conferenza stampa tenuta a Perugia i rappresentanti di Slc Cgil (Michele Agnani), Slp Cisl (Umberto Pocceschi), Uil Poste (Stefania Panerai), Failp Cisal (Giuliano Tognellini) e Confsal Comunicazioni (Maurizio Biagetti). “Non a caso – hanno osservato – nella nostra regione il nuovo contratto ha avuto un via libera quasi unanime nelle assemblee alle quali hanno partecipato circa 900 lavoratrici e lavoratori”.
Ma a fronte della soddisfazione sul versante contrattuale, i sindacati umbri esprimono forte preoccupazione invece per l’andamento dell’azienda nella regione: “Dal 2015 ad oggi – hanno osservato i rappresentanti dei lavoratori – in Umbria si sono persi 560 posti di lavoro e il recapito a giorni alterni (già in essere in provincia di Perugia e presto esteso anche a quella di Terni) rappresenta un disservizio per la cittadinanza, tanto più in una fase in cui l’e-commerce è in fortissimo sviluppo”. Proprio per questo, già nel mese di novembre, tutti i sindacati umbri hanno chiesto un incontro presso la Regione Umbria per chiedere un intervento istituzionale forte nei confronti dell’azienda, “che continua spesso a rappresentare in molti territori – hanno osservato i sindacalisti – l’unica presenza tangibile dello Stato e un servizio fondamentale per la cittadinanza”.
“Purtroppo – hanno concluso Slc, Slp, Uil Poste, Failp e Confsal – ad oggi non abbiamo ancora avuto risposta alla nostra richiesta e questo denota una scarsa attenzione rispetto a un servizio che è invece fondamentale per l’Umbria”.
Infine, un’altra notizia positiva: Poste effettuerà nel prossimo anno una serie di assunzioni/stabilizzazioni e migliorie contrattuali. Questo potrebbero interessare anche i circa 60 lavoratori con contratti a termine che hanno operato in una condizione di precarietà negli ultimi anni in Umbria. “Lavoreremo perché si vada in questa direzione”, hanno assicurato i rappresentanti sindacali.