Immigrati: sfatiamo i luoghi comuni Lo Spi Cgil dell’Umbria dedica la sua assemblea generale a Todi al tema delle migrazioni (di ieri, oggi e domani).

 

Un’assemblea interamente dedicata al tema delle migrazioni, quelle di ieri, che portavano ad esempio gli italiani nelle miniere del Belgio, quelle di oggi, che spingono tante persone in fuga da guerre e povertà a raggiungere l’Europa, e quelle di “domani”, ovvero dei giovani italiani che non trovando sbocco nel nostro paese se ne vanno con il loro bagaglio di competenze ed entusiasmo. Lo Spi Cgil dell’Umbria ha deciso di dedicare a questo tema fondamentale il suo più importante appuntamento regionale, l’assemblea generale, chiamando tutte le leghe del sindacato pensionati a Todi, alla presenza della segretaria nazionale Mina Cilloni, per un confronto aperto anche a molti contributi esterni, tra i quali quelli di Caritas, Anci Umbria e Ires Cgil Umbria.

“Lo Spi Cgil lavora da tempo sul territorio per sfatare alcuni luoghi comuni che su questo tema rischiano di alimentare la guerra tra poveri – ha detto nella sua relazione Rita Paggio, segretaria generale dello Spi dell’Umbria – luoghi comuni sui numeri, che non sono affatto quelli di un’invasione, ma sono anzi sostanzialmente stabili per quanto riguarda i residenti nel nostro paese, circa 5 milioni, dato che non ci pone affatto nelle prime posizioni tra i paesi europei. Oppure – ha aggiunto Paggio – luoghi comuni sui costi sociali, visto che in realtà gli stranieri danno al nostro paese, in termini di tasse e contributi, più di quanto ‘prendono’ in termini di servizi per accoglienza e pensioni. Infine – ha sottolineato la segretaria Spi – non possiamo dimenticare il contributo fondamentale che le donne migranti danno al nostro welfare, visto che l’assistenza domestica e il cosiddetto badantato è una loro attività quasi esclusiva”.
Secondo i dati illustrati da Lorenzo Testa, ricercatore dell’Ires Cgil Umbria, la popolazione straniera residente in Umbria ammonta a 95.935 unità (73.014 in provincia di Perugia e 22.921 in quella di Terni), con un’incidenza pari al 10,8%, in calo per il quarto anno consecutivo (in particolare in provincia di Perugia). Non a caso, negli ultimi anni, dopo una crescita ininterrotta dal 1972, la popolazione generale dell’Umbria è diminuita (-3.581 unità nel 2015 e -2273 unità nel 2016). Al contrario, è in costante aumento il fenomeno degli espatriati, ovvero dei residenti in Umbria che si cancellano dall’anagrafe per trasferirsi all’estero: nel 2015 sono stati 1228, la metà dei quali aveva tra i 18 e i 39 anni.
Molto significative sono state poi le testimonianze dei migranti, quelli italiani andati in Svizzera o in Belgio per lavorare, e quelle degli stranieri che per lo stesso identico motivo sono arrivati nel nostro paese.
“Il nostro è una paese con la memoria troppo corta – ha detto nelle sue conclusioni Mina Cilloni, dello Spi Cgil nazionale – ed è compito anche nostro, come sindacato dei pensionati, quello di coltivare questa memoria per decostruire una narrazione distorta del fenomeno migratorio, utile solo a chi vuole usarla strumentalmente per fini politici. Lo Spi – ha aggiunto la segretaria – vuole contribuire a costruire una diversa narrazione prima di tutto attraverso la conoscenza reciproca, perché solo conoscendosi e aprendosi all’altro è possibile abbattere i muri della separatezza e della diffidenza reciproca”. Cilloni ha infine ribadito la necessità della rapida approvazione, nel nostro paese, della nuova legge sulla cittadinanza, “aspettata da anni da almeno ottocentomila ragazze e ragazzi, italiani in tutto, salvo che nei documenti”.