EX POZZI: SONO ANCORA UNA VOLTA I LAVORATORI A PAGARE IL PREZZO DELLA CRISI

 

Mentre il governo e il PD sbandierano una fantomatica uscita dalla crisi, sciorinando statistiche che proverebbero che il futuro è radioso, i fatti raccontano un’altra storia: 200 lavoratori della ex Pozzi di Spoleto fronteggiano in questi giorni la concreta possibilità di perdere il lavoro e di trovarsi senza reddito a partire dal primo novembre, nel disinteresse del Pd spoletino, impegnato a disegnare le alchimie della struttura del partito cittadino, e delle forze della sinistra borghese, a cui preme soltanto creare cartelli elettorali che possano garantirne la sopravvivenza. Il tutto nella totale inazione delle istituzioni regionali e comunali, la cui unica risposta è stata la convocazione di un consiglio comunale aperto.

Si tratta dell’ennesima crisi industriale che colpisce duramente il territorio spoletino e quello umbro in generale in cui se da un lato quelle forze politiche che intervengono non vanno oltre la tardiva richiesta di apertura di tavoli di crisi o l’esortazione ad intervenire rivolta a istituzioni inconcludenti e svogliate, dall’altro i sindacati concertativi e collaborazionisti, dopo aver lasciato che la situazione degenerasse accontentandosi di accodarsi alle logiche padronali, spiccano per il loro assordante silenzio.

La crisi dell’ex Pozzi è un ulteriore passo nel processo di desertificazione industriale dell’Umbria, in cui i lavoratori continuano a pagare il prezzo della crisi, schiacciati fra incapacità della classe imprenditoriale di uscire dalla crisi, scelte manageriali scellerate e politiche sindacali fallimentari. Se ancora ce ne fosse bisogno, si tratta di un’altra prova che, a dispetto di chi legge situazioni come quella della ex Pozzi come sintomi di una malattia che è possibile curare, il capitalismo non è malato: il capitalismo è la malattia.

Questo processo non può essere invertito se non attraverso la rottura con la logica concertativa nella gestione delle crisi industriali. Solo attraverso l’organizzazione di un sindacato di classe e, a livello politico, mediante la struttura organizzativa del Partito comunista è possibile un reale avanzamento della coscienza di classe dei lavoratori e una reale difesa delle loro istanze.

Il Partito comunista umbro, nell’esprimere solidarietà ai lavoratori della ex Pozzi, si schiera al loro fianco nella lotta per la difesa del posto di lavoro e si impegna a garantire il suo appoggio affinché le loro rivendicazioni abbiano la dovuta risonanza a Spoleto e in Umbria.