La Camera di Commercio di Perugia ha diffuso i dati occupazionali del Sistema Excelsior per il periodo settembre – novembre 2017.

 

La Camera di Commercio di Perugia ha diffuso i dati sui bisogni occupazionali delle imprese della provincia di Perugia elaborati da Excelsior per il trimestre settembre – novembre 2017.

 Nel trimestre appena iniziato le imprese perugine prevedono di assumere 9.390  lavoratori, 3.490 soltanto nel corrente mese di settembre. Nello stesso periodo le entrate complessive a livello regionale saranno 12.800.

Una  dinamica occupazionale in crescita: rispetto al trimestre agosto – ottobre 2017 i posti di lavoro in più offerti dal sistema delle imprese sono 650: un incremento pari al 7,4%. Delle 9.390 entrate previste a settembre – novembre, l’84% – 7.888 posti – sono per lavoratori dipendenti, il 16% – 1.502 –  per non dipendenti.

 Giorgio Mencaroni, presidente della Camera di Commercio di Perugia: “L’aumentata  fiducia delle imprese comincia a produrre risultati positivi sul fronte occupazionale. La disponibilità da parte del sistema delle imprese della provincia di Perugia ad offrire lavoro è in crescita: da settembre a novembre le entrate saliranno di 9.390 unità – più di 100 al giorno –  un buon 7,4% in più rispetto al trimestre precedente. Da sottolineare che dei 7.888 posti per dipendenti, il  31% (circa 2.445) saranno a tempo indeterminato, e che le restanti 5.442 entrate saranno comunque da lavoro dipendente, con contratto a tempo determinato o a durata definita”.

Di tutte le entrate previste, il 65% si concentrerà nel settore dei Servizi.  Seguono il Commercio (1500 posti) e le Costruzioni (850 posti).

Le PMI  sono le imprese che creano più  lavoro: il 72% del totale dei posti offerti viene da imprese con meno di 50 dipendenti. 

 Se è difficile trovare lavoro è molto complicato anche individuare i profili professionali desiderati: grandi difficoltà le incontreranno anche in questa ultima parte del 2017 27 imprese perugine su 100.

Il 14% dei posti disponibili andrà a Dirigenti, specialisti e tecnici (ossia profili high skill), quota inferiore alla media nazionale che tocca il 20%, e soltanto l’8% andrà a personale Laureato. Ai giovani è destinato il 38% delle entrate.