Un progetto che punta alla valorizzazione dell’immagine della nostra carne, bovina e suina, patrimonio identitario della nostra terra, della sua economia, ma anche della sua cultura e del suo modo di vivere e alimentarsi.
Verso la rinascita dell’”Arte della macellazione”.
La carne italiana è una vera eccellenza, ma sulle nostre tavole è sempre meno presente.
La crisi, una concorrenza internazionale spesso ai limiti della correttezza, gli effetti di virulente campagne di disinformazione, hanno portato ad una progressiva contrazione dei consumi e della produzione.
Nel 2016, 16 milioni di italiani hanno ridotto i loro consumi di carne: – 5% quelli delle carni bovine, che si aggiunge al -6% del 2015.
Dopo una buona ripresa nello scorso febbraio, il I trimestre 2017 si è chiuso con una nuova flessione dei consumi di carne: -3,9%, che conferma i segni meno del biennio 2015/2016.
Le difficoltà del settore carni in Umbria hanno portato ad un diradamento delle attività di Macelleria scese in 7 anni da 351 a 308 (- 12,2%).
Oggi sono attive in provincia di Perugia 227 macellerie e in quella di Terni 81.
Quali gli obiettivi del progetto “L’Umbria delle Carni”?
Giorgio Mencaroni, Presidente della Camera di Commercio di Perugia: ”Valorizzare il prodotto – carne di qualità (tracciabilità, eticità/benessere dell’animale, qualità organolettica e nutrizionale) tramite strumenti di comunicazione snelli e di immediata comprensione. Sostegno e promozione del consumo della carne bovina e suina di qualità proveniente da allevamenti umbri, al fine di enfatizzare il legame con il territorio e migliorare la filiera. Favorire la rinascita dell’Arte della Macellazione intorno alla figura di un “Nuovo Macellaio”, gastronomo della carne, garante di scelte di qualità e in linea con moderni concetti salutistici. E ancora, portare nella scuola, ai ragazzi e dunque alle famiglie, una corretta informazione sui modelli di alimentazione e sui sani principi di un consumo sostenibile della carne”. “La Carne è e deve restare un caposaldo della Dieta mediterranea, da cui derivano così tanti benefici alla salute delle persone”.
Le carni italiane e umbre sono vere eccellenze, certificate, garantite, tracciate, da un sistema di norme tra i più stringenti del mondo, ma il settore carni e l’intera filiera, colonna portante del nostro agroalimentare, vive difficoltà che non riesce a superare.
“Senz’altro a causa della crisi, ma non solo – sottolinea il Presidente della Camera di Commercio di Perugia Giorgio Mencaroni – Forse i danni peggiori arrivano dalle campagne anti carne alimentate dalle frange oltranziste di scuola vegetariana, per non dire del radicalismo vegano, non ancora un esercito sterminato, ma comunque capace di portare un 10% di italiani a bandire la carne dalle loro tavole”.
E di recente c’è stato lo storico “sorpasso” all’interno del carrello della spesa alimentare delle famiglie italiane, dove al primo posto non troviamo più la Carne – come era sempre stato – ma la Verdura e la Frutta. Il conto è chiaro: per la Carne, da un paio d’anni, abbiamo cominciato a spendere per la Carne mediamente 97 euro al mese, per la Frutta e la Verdura 99,5 euro.