Ikea a Perugia, Confcommercio chiede un confronto Federmobili: “Rischi di contraccolpi sull’occupazione permangono. Occorre favorire sinergie tra le imprese umbre”

 

Ulteriore capitolo, nella lunga storia del futuro insediamento Ikea a Perugia: si parla di metrature e di investimenti che riguardano, stavolta, non solo il colosso svedese, ma anche una ulteriore area commerciale a Collestrada.

Su questo tema, Confcommercio Umbria scende ancora una volta in campo, chiedendo un rapido confronto con l’amministrazione comunale e i soggetti che realizzeranno l’intervento, per capire come questo progetto possa essere concretamente tradotto, in modo che sia coerente con l’interesse della collettività.

Il tema Ikea è inoltre sempre al centro dell’attenzione degli imprenditori del settore mobile aderenti a Confcommercio.

“Torniamo a sollecitare una riflessione sull’impatto economico e ambientale di Ikea sul nostro territorio”, commenta Marco Pittola, responsabile Federmobili Confcommercio Umbria.

“Dopo tanti anni di crisi, l’economia umbra ancora arranca e il nostro settore è quasi in ginocchio: dal 2008, il comparto mobili e arredamento ha perso in Umbria il 41% del fatturato. Si tratta di centinaia di aziende e migliaia di occupati, di cui nessuno parla e le cui sorti sembra non interessino a nessuno.

La nostra posizione rispetto al futuro possibile insediamento del colosso svedese nella nostra piccola realtà è nota.

Porta la data del 2011 un nostro documento condiviso con l’amministrazione comunale di Perugia in sede di Conferenza di Servizi, con il quale ponevamo dubbi e perplessità sul fatto che il favorire una sola mega attività – che assorbe peraltro una piccolissima percentuale di produzione italiana in termini di fornitura – potesse danneggiare un intero comparto. La situazione, dal 2011, è solo peggiorata per le nostre imprese.