Finalmente a Todi si torna a parlare di famiglia: c’è chi lo fa sul serio e chi per screditare gli altri

 

Finalmente a Todi si torna a parlare di famiglia. E siamo davvero fieri che il centrosinistra metta questo fondamentale istituto della società al centro del suo programma elettorale che “su 100 priorità proposte, prevede che ben un terzo di queste riguardino le politiche a favore delle famiglie, delle persone, dei bambini, dei giovani”.

D’altra parte, dicono i sostenitori di Carlo Rossini, l’impegno per i prossimi cinque anni non fa altro che ricalcare quanto già fatto. La coalizione di centrosinistra rivendica infatti il suo operato: “Sostenere la famiglia significa sostenere le persone che la compongono, serve finanziare politiche serie, che in questi anni abbiamo messo in campo con azioni concrete nel sociale e nella scuola”, è spiegato in un comunicato in cui si accusa la destra e Antonino Ruggiano di “speculazioni” e “strumentalizzazioni”, esercitando però in prima persona questo sterile strumento di propaganda politica. Ed elencando le decine di iniziative che sarebbero state messe in campo a favore delle famiglie tuderti: tariffe agevolate, più posti negli asili nido, accompagnamento per le neo mamme, sostegno a chi ha perso il lavoro.

Se così è, ce ne rallegriamo e rilanciamo: si può e si deve fare di più.

Parlando però con le famiglie, quelle vere, la situazione non sembra esattamente così rosea. Perché i fondi per abbattere le rette degli asili nido non ci sono più, perché i rimborsi Tari per le famiglie in difficoltà sono scomparsi, perché i parchi cittadini sono in condizioni misere, perché il servizio di trasporto scolastico non copre le esigenze di tutti quelli che ne dovrebbero usufruire. Perché l’Isee è uno strumento antiquato che, pur permettendo di accedere a sconti e agevolazioni, tiene però conto dei redditi maturati nei due anni precedenti al momento in cui si vorrebbe utilizzarlo. E di questi tempi, con la crisi che