Comunicato stampa “Todi per la famiglia”.

 

Tariffe, servizi, giovani, disabilità e sviluppo: sono questi i temi sui quali si concentrerà l’azione della lista civica “Todi per la famiglia” a sostegno della candidatura di Antonino Ruggiano in vista delle elezioni amministrative dell’11 giugno.
Presentata il 12 maggio nella sala conferenze dell’hotel Fonte Cesia di Todi (una ex chiesa e non una chiesa come riportato da qualche quotidiano locale) la lista civica fa delle proposte concrete la propria forza. Idee e non ideologie, in quanto tutti i candidati – a prescindere dalla loro eventuale appartenenza politica – sono accomunati da un progetto: rendere Todi una città a misura di famiglia. E fare questo, significa raccogliere le istanze reali dei cittadini, cercando di individuare risposte efficaci e raggiungibili.

L’introduzione del “fattore famiglia” dal 2018 va in questo senso, prevedendo una tassazione comunale che tenga conto non più soltanto del reddito prodotto da un nucleo famigliare, ma anche della sua composizione, con riduzioni agganciate alla presenza di figli, anziani o persone disabili.

Un elemento di novità che in questi giorni le famiglie tuderti stanno rimpiangendo. Con l’arrivo dei bollettini per il pagamento della tariffa sui rifiuti, non solo si evidenzia che una persona in più all’interno del nucleo famigliare comporta un aumento che oscilla fra i 30 e gli 80 euro l’anno, ma anche che gli sforzi dei cittadini per incrementare la raccolta differenziata non trovano riscontro nei conti.

Nel primo semestre 2016, a Todi la produzione di rifiuti (fonte Ati 2 dell’Umbria) ammonta a 4.066 tonnellate, ossia 229 chilogrammi per abitante (tutti, da zero a cento anni), in crescita dell’1,26% sullo stesso periodo del 2016. La differenziata ha fatto passi da gigante, raggiungendo una soglia del 73,12% (pari a 2.973 tonnellate) con un incremento dell’8,88% sul 2015. I rifiuti non sono però un affare per i contribuenti della città di Jacopone. Lo stesso Ati rileva infatti che “dalla commercializzazione e vendita dei materiali raccolti in maniera differenziata, al netto di spese di pressatura e/o selezione” il Comune di Todi ha incassato 135.528,34 euro, ossia 4 centesimi di euro per ogni chilogrammo di differenziata. Mentre le famiglie hanno – mediamente – sostenuto costi prossimi ai 25 centesimi di euro per ogni chilogrammo di immondizia prodotta.
Qualcosa non torna. Ed è dunque necessario non soltanto rivedere costi e tariffe e fare in modo che si paghi per quanto si produce, ma anche introdurre strumenti per cui si incentivi chi differenzia con sconti reali in bolletta, oppure premiando il conferimento di materiale da riciclare in centri commerciali convenzionati garantendo sconti da utilizzare per la spesa all’interno di quegli stessi circuiti commerciali o ancora attivando convenzioni tra l’impianto di Pian di Porto e aziende che lavorano materiali da riciclo.
Così che davvero tutti possano godere del business dei rifiuti.