CANNARA, SI CHIUDE CON I PRODUTTORI AMATORIALI LA FESTA DELLA VERNACCIA

 

Tredici bottiglie di vernaccia amatoriale cannarese sulla tavola, calici colorati di rosso intenso e quattro giurati impegnati in una degustazione orizzontale alla cieca per scegliere la migliore dell’annata 2016. Questo il quadro con il quale si è chiusa la Festa della vernaccia martedì 25 aprile al Cortile antico di Cannara, borgo che vede in questo prodotto e nella cipolla l’espressione della propria tradizione enogastronomica d’eccellenza. I produttori locali (a insaputa di tutti, anche dei giurati) hanno dovuto giocarsela con un intruso, una vernaccia già presente in commercio e quindi rispettosa del disciplinare introdotto nel 2009 che vede l’uva Cornetta come predominante nel vino all’85 per cento. Proprio questa bottiglia fuori gara ha catturato i giurati che le hanno assegnato il punteggio maggiore. Tra le amatoriali, invece, hanno conquistato il podio le vernacce di Fabrizio Ortolani, (304 punti), Rino Filippucci (303 punti) e, a parimerito, Giuliano Proietti e Antonio Ortolani (295 punti).

“La gara è un pretesto per incoraggiare i produttori locali – ha spiegato Roberto Damaschi, coideatore della Festa – a confrontarsi seguendo anche i consigli degli esperti per portare avanti una tradizione del paese che contribuisce alla promozione del territorio. Attualmente ognuno di loro la fa a modo suo, non hanno a disposizione un enologo, perciò ci mettono gli ingredienti dell’esperienza, della passione e della buona volontà. Per commercializzare queste vernacce occorrerebbe seguire una linea uniforme. Teniamo conto, comunque, che per tradizione si tratta di un vino che va consumato nella primavera successiva alla sua vinificazione e quindi al palato risulta poco maturo. Con un affinamento in botte, magari di un anno, certamente migliorerebbe”.

La festa ha visto, comunque, molti visitatori nei sei giorni con un’affluenza più cospicua durante il ponte del 25 aprile, non solo agli stand gastronomici ma anche alle iniziative collaterali. Un successo, di tutti, dunque, perché a collaborare sono stati i volontari delle varie associazioni cannaresi, prime fra tutte Proloco e Avis comunale sezione ‘Lucio Pasqualoni’.

“Sono stati tanti gli eventi in questa edizione – ha ricordato Monia Peri del Consiglio direttivo Avis – sia ludici, come le serate di musica a cura dell’Onion pub, sia più impegnativi, come l’incontro con Jack Sintini che ha portato la sua esperienza di vita. C’è stata anche una passeggiata istruttiva intorno alla mura di Collemancio, il primo raduno di Alfa Romeo con oltre 100 macchine partecipanti, una sfida canora tra paesani e una culinaria tra i sindaci di Cannara e Bastia Umbra, molto divertenti. La regina è stata senza dubbio la vernaccia, prodotto doc dei Colli martani che attualmente ha due soli produttori. La nostra ambizione è di far diventare doc anche la vernaccia di Cannara”. “La nostra vernaccia – ha commentato Fabrizio Gareggia, sindaco di Cannara –  è un vino dalla grandissima tradizione ma che è nell’impossibilità dell’essere prodotto e commercializzato se non per piccolissime quantità in ragione del fatto che attualmente l’areale di produzione è molto ristretto quindi gran parte del nostro territorio è esclusa. Per questo abbiamo sottoscritto una convenzione con l’Università degli studi di Perugia con due obiettivi principali: l’inserimento dell’uva Cornetta nel registro nazionale dei vitigni e l’ampliamento dell’areale di produzione della doc, quindi la possibilità per altre cantine di iniziare a produrre e commercializzare la vernaccia”