Lavoro: Bravi (Ires Cgil), confermato il primato negativo per l’Umbria

© Marco Merlini / Cgil Rimini 07 Maggio 2014 Prima giornata di lavorI del XVII Congresso Nazionale CGIL Mario Bravi, segretario generale Cgil Umbria

Nonostante alcuni timidi segnali di ripresa della nostra regione sul versante dell’export, sul lato centrale del lavoro i dati continuano ad essere pesantemente negativi.

L’Osservatorio nazionale sul precariato dell’INPS nel fornire i dati completi relativi a tutto il 2016 sottolinea che in Umbria le assunzioni a tempo indeterminato sono state 12.875 con un calo del 46,1% rispetto al 2015: si tratta del peggior risultato tra tutte le regioni d’Italia (la media nazionale è pari a -37,6%).

Inoltre, si registra un crollo delle trasformazioni a tempo indeterminato da altri contratti (6.598) con un -40,7%.

Le attivazioni complessive sono state pari a 64.942 e le cessazioni 61.207, con una differenza positiva di 3.735 unità, ma il lavoro aggiuntivo che si è determinato è caratterizzato da estrema precarietà, anche di carattere giornaliero.

Parliamo, naturalmente, dei voucher che confermano il loro boom anche nel primo mese del 2017: 141,030 quelli venduti in Umbria, dato simile a quello del primo mese 2016.

Siamo all’ennesima dimostrazione del fallimento del Jobsact e delle politiche di precarizzazione del lavoro in Umbria. Di fronte al perdurare di questa situazione appare ormai riduttivo parlare solo di crisi: siamo piuttosto di fronte ad una vera e propria stagnazione sul versante del lavoro che richiede politiche economiche alternative.