Il Coordinamento comunale del Psi in merito alle decisioni del capogruppo in Comune PERUGIA, RAMMARICO DEI SOCIALISTI PER L’USCITA DI NILO ARCUDI DAL PARTITO “Il partiti rimangono luoghi dove dibattito e confronto non possono venire meno”

 

b771“Apprendiamo con rammarico, non certamente con stupore, che il consigliere comunale di Perugia Nilo Arcudi ha deciso di uscire dal Partito socialista. Il rammarico per non aver avuto un serio confronto sui temi fondamentali della nostra città, sulle azioni e sui programmi che come socialisti di Perugia avremmo voluto il piacere di costruire e condividere insieme”. È quanto afferma in una nota il Coordinamento comunale del Psi Perugia. “Tutti i partiti stanno vivendo un momento di crisi di rappresentanza – prosegue la nota – ma, a nostro avviso, rimangono uno dei luoghi dove il dibattito e il confronto non possono e non devono venir meno, pur con posizioni e idee diverse”. “A quanto dato noi sapere – commentano ancora i socialisti perugini –, il consigliere capogruppo del Partito socialista a Perugia non ha mai avanzato idee e proposte, né valutate né tanto meno respinte, tali da rendere conseguentemente la vita del partito difficile dove è venuto meno ‘il senso profondo di sentirsi comunità, i legami umani, la solidarietà, la vicinanza tra di noi’. Queste, a nostro avviso, sono parole gravi e ingiustificate, basti considerare come il partito di Perugia abbia garantito il proprio appoggio e consenso elettorale tale da mantenere la carica di vicesindaco”. “Crediamo – sostengono quindi dal coordinamento – che i valori identitari, culturali e storici del socialismo non possano essere sostituiti da associazioni che, pur legittime, rischiano di rappresentare la sola voglia di riscatto di un’elezione persa o, ancor peggio, di un dissenso mai espresso in maniera limpida e chiara nelle sedi opportune del partito. Siamo consapevoli, non da ora, che è necessario aprire un nuovo confronto con le nuove e vecchie forze del panorama politico, non solo locale ma anche regionale e nazionale, tale da lavorare a un nuovo e ambizioso progetto politico che riporti la centralità della politica sui cittadini con i loro bisogni sempre più pressanti a fronte di una congiuntura economica e sociale sempre più grave e complicata”.

“Il partito – ricorda il Psi di Perugia – si sta avvicinando alla nuova stagione congressuale. Quale miglior luogo di confronto su l’idea stessa di partito sui programmi e sulle azioni future? Dopo le elezioni, il consigliere ha scelto un’altra strada e questo è certificato dall’assenza dell’attività nel partito e dal disimpegno nella campagna di tesseramento, elementi questi fondamentali e fondanti di quella comunità dalla quale si sente tradito, addirittura abbandonato, in logiche di puro ‘cinismo’. Quando le esigenze personali superano i valori di una comunità, si crea quella inevitabile frattura tra rappresentanti e rappresentati, male della politica di oggi dal quale il consigliere non è riuscito a rimanere immune, sicuramente influenzato da altri orizzonti”. “È giusto – concludono i socialisti di Perugia – che ciascuno di noi, nella piena libertà di coscienza, decida di prendere altre vie ma, con altrettanta coscienza e coerenza, dovrebbe dimettersi da consigliere eletto con i voti socialisti e lasciare spazio a coloro che, invece, hanno deciso, in maniera disinteressata, di far parte della nostra comunità. Sappiamo fin da ora che questa richiesta cadrà nel vuoto. Che si abbia almeno la coerenza di non continuare a denominare il gruppo consiliare come il partito che si è abbandonato. Su questo punto assumeremo anche tutta le iniziative per evitare tale palese contraddizione politica”.