Storie di chiese, di debiti e di…..

 

b13Sembrava che fosse don Giorgio l’unico reprobo nei confronti del Vescovo Giuseppe Piemontese: lui, l’anziano monsignore se ne era bellamente strafregato dei consigli alla cautela nella mattinata della scossa. Lui, don Giorgio, aveva un matrimonio da celebrare e così è stato. E le malelingue hanno detto “Ma tanto a lui chi dice nulla: ha raccomandazioni in alto”. Chissà quanto in alto? Invece don Sergio, che aveva adempiuto a tutte le disposizioni del Vescovo s’è trovato senza chiesa: il Duomo è strachiuso. E lui non ci sta. E pensa a voce alta che se non vi sono lesioni, non ne è stata accertata nemmeno una, allora la chiusura ha un’altra ragione.   C’è da fare una considerazione a margine, ma nemmeno tanto a margine: la Diocesi ternana è diventata come un’agenzia immobiliare: affitta a tutto andare, senza guardare in faccia a nessuno, senza guardare, soprattutto, in faccia alle attività, che dovrebbero venire per primo.  Dice “Ma non c’è lo spazio per la Caritas, i ragazzi di Narni dovrebbero andare al catechismo a Testaccio, nemmeno una doccia per i migranti, nemmeno un letto per i pellegrini”. Chi ha le chiavi della cassa fa spallucce, sostenendo che c’è da ripianare i debiti della vecchia gestione.  E’ vero che vi sono i debiti, è vero che dalla Diocesi ci si è dilettati anche a comprare Castelli. Ma almeno lui, il Vescovo Paglia, ha realizzato tante chiese, monasteri, centri di accoglienza che manco San Valentino se li era sognati.  Si ridice: “Sì, vabbè, ma abbiamo i debiti”. E allora il Duomo?  Mica servirà…. Giulio Andreotti diceva che a mal pensare si faceva peccato ma spesso ci si azzeccava. Ma il Duomo mica servirà… Nooooo!