OSPEDALE DI NARNI: “STUPISCE LA SUFFICIENZA CON CUI IL DIRETTORE DELL’USL 2 RISPONDE ALLE PROTESTE DEL VICESINDACO E NEGA IL RIDIMENSIONAMENTO” – ROMETTI (SER) INTERROGA

 

a22“Stupisce la sufficienza, se non il modo
liquidatorio, con cui il direttore generale dell’Azienda Usl Umbria 2 ha
risposto alle proteste del vicesindaco di Narni sull’ospedale cittadino:
oltre a non degnarsi neanche di una telefonata per capire le motivazioni di
tale protesta, il direttore Fiaschini afferma che ‘non esiste nessun
ridimensionamento e nessun rischio di chiusura dell’ospedale di Narni’ e
conferma tutti gli impegni assunti precedentemente, addirittura parla di
crescita delle prestazioni ospedaliere, ma come le gestirà, stante la
riduzione del personale medico?”: il consigliere regionale Silvano Rometti
(SeR) ha presentato un’interrogazione sull’argomento.

“Nell’apprezzare l’atteggiamento e l’iniziativa dell’assessore Barberini
– afferma Rometti – che si è occupato personalmente delle proteste del
vicesindaco Marco Mercuri e dell’Amministrazione comunale di Narni e ha
fissato un incontro, per dare seguito agli impegni, per il prossimo 21
ottobre, insieme alla presidente della Regione Catiuscia Marini, stupisce il
modo con cui il direttore generale dell’Azienda Usl Umbria 2 è intervenuto
sulle problematiche evidenziate. Ripercorrendo gli impegni assunti,
ricordiamo la previsione dell’attivazione a Narni di un centro d’eccellenza
per la chirurgia programmata, anche in collaborazione con l’Azienda
ospedaliera di Terni e l’Università. Il direttore dice che è tutto scritto
ma a fronte del formale Protocollo di intesa tra  Università di Perugia,
Usl 2 e Azienda ospedaliera di Terni,  riguardante il completamento di tutta
l’attività chirurgica integrata prevista e il futuro avvio delle attività
formativo-didattiche, non v’è alcuna indicazione sulla data di inizio
effettivo. Questo era il punto nodale del rilancio dell’Ospedale di Narni,
che doveva in tal modo supportare il Santa Maria di Terni e permettergli
così di affermare il suo percorso di grande ospedale”.

“Ricordiamo poi – prosegue – che nel nosocomio narnese la pediatria è
stata spostata pur non essendo questo atto previsto; che con la chiusura del
punto nascita non è più possibile istituire un percorso a favore delle
gravide; che nonostante la donazione di una tac, da parte della comunità
locale, questa funziona solo limitatamente, con liste di attesa lunghissime e
pazienti dirottati verso altri ospedali; che prestazioni come quelle
cardiologiche avvengono solo per telefono e via fax, con la previsione del
servizio nella sola Amelia”