Todi Festival, Gaia Servadio e Stefano Giardino: il nostro cachet alle popolazioni terremotate.Rossini allo specchio si colora di solidarietà.

 

 

gaiaservadioLa quinta giornata dell’edizione del trentennale di Todi Festival inizierà alle 17 con la presentazione del libro Io ti immagino. L’eclissi dell’intelletto e la filosofia narrativadi Igor Sibaldi, che, in questo testo, riafferma l’autentico ruolo che l’immaginazione riveste nella psiche e nella percezione. L’appuntamento è alla libreria Ubik.

Alle 18.30, alla sala affrescata di via del Monte, nell’ambito dell’installazione Natura Casarciccia Poesia di Ilana Efrati, l’autrice incontrerà il professor Giorgio Comez e la dottoressa Bruseghin.

Il cartellone del Teatro Comunale prevede, alle 21, un altro incontro, quello Tra amici a Todi, ovvero Erri De Luca, Gabriele Mirabassi e Roberto Taufic. Un evento esclusivo per il Todi Festival in cui i tre protagonisti, ognuno con lo strumento prediletto, si intratterranno in una chiacchierata intima, musicale e poetica.

Questa mattina, intanto, alla presenza del sindaco di Todi, Carlo Rossini, è stata presentata la residenza teatrale del Castello di Petroro, recentemente recuperata grazie all’intervento voluto da Etab – Ente Tuderte di Assistenza e Beneficenza e inaugurata proprio in occasione del Todi Festival. Un castello dalle origini antichissime, come ha spiegato il presidente di Etab, Paolo Frongia, ma anche un teatro naturale che, ora, grazie alla collaborazione con l’Accademia Nazionale delle Arti, può svolgere questa funzione Un “esempio unico in Italia” ha sottolineato il responsabile dello sviluppo del progetto di residenza teatrale, Fabio Galadini che ha ribadito, insieme a Federica Tatulli, che dell’Accademia è la direttrice artistica, il valore del progetto di residenza teatrale e della formazione che garantisce, “gratuitamente, per accedere la selezione è molto dura. Ma necessaria, perché vogliamo che emergano i veri talenti”. Che hanno come destinazione quella di formare una compagnia teatrale europea: “Gli attori recitano in italiano e in inglese, ma soprattutto con il linguaggio universale del teatro che può essere esportato ovunque”.

“Essere a Petroro significa essere lontani dal clamori delle capitale, ma diventare una capitale del teatro italiano e non solo. Uno dei tratti distintivi del nostro lavoro è l’amore per la formazione e per le possibilità che possono nascere per le nuove generazioni”.

E l’Accademia Nazionale delle Arti, in collaborazione con Eutheca – European Union Academy of Theatre and Cinema, proprio al Castello di Petroro, mercoledì alle 19, propone Le Metamorfosi di Ovidio, in un adattamento teatrale, itinerante nella residenza teatrale, che è al debutto nazionale.

Pubblico soddisfatto, infine, per il debutto nazionale di Intorno a Peggy Guggenheim, che ha chiuso il lunedì del Festival. Sul palco Caterina Casini a vestire i panni di un’eroina moderna dalle mille sfaccettature.