Oltre 4 milioni di italiani non raggiungono un tenore di vita accettabile

 

povertàUn milione e mezzo di famiglie italiane vivono in una condizione di povertà assoluta. Nel 2014 erano 1.470.000. In totale si tratta di 4 milioni e 102mila persone, il 6,8 per cento della popolazione residente nel nostro Paese. A lanciare l’allarme è lo studio sulla povertà, il disagio e l’esclusione sociale realizzato dall’Iper, l’Istituto per le ricerche economiche e sociali dell’Ugl. Un rapporto presentato pochi giorni fa nella sala Aldo Moro della Camera dei deputati. Al centro del caso c’è un fenomeno dalle dimensioni “preoccupanti”, come conferma la ricerca. L’ulteriore dimostrazione che la crisi non guarda in faccia a nessuno. Stupisce un dato: ormai un terzo delle persone senza fissa dimora è in possesso di un alto livello di istruzione.

Lo studio dell’Iper descrive la distribuzione del fenomeno nel Paese. L’area più interessata è il Mezzogiorno: qui l’incidenza delle famgilie povere arriva all’8,6 per cento. Percentuale che sale al 10,1 per cento in Calabria e all’11,2 per cento in Basilicata. I dati si abbassano in Veneto (4 per cento) Toscana e Trentino Alto Adige (3,8 per cento). Ma è la Lombardia la regione italiana «con la più bassa incidenza di povertà assoluta, appena il 3 per cento». Il fenomeno dipende ovviamente dal luogo in cui le famiglie vivono, inteso come area geografica ma anche come tipologia di comune. Citando i dati dell’Istat, così, la ricerca mostra come le situazioni più critiche per quanto riguarda la povertà assoluta si riscontrano «nelle aree rurali del meridione e in quelle metropolitane delle regioni del Nord Italia».