Grazie a 11 strutture e a una serie di servizi a domicilio, l’Onaosi (Opera Nazionale Assistenza Orfani dei Sanitari Italiani) assiste, senza alcun finanziamento pubblico, oltre 3500 tra orfani e assistiti dei lavoratori delle categorie sanitarie: medici chirurghi, odontoiatri, veterinari, farmacisti. Una storia di mutuo soccorso che quest’anno compie 145 anni.
Il suo lavoro è poco noto ma ci sono migliaia di bambini e ragazzi in Italia che studiano e possono costruirsi un futuro grazie una rete di sostegno molto particolare che compie quest’anno 145 anni. Era infatti il 1874 quando un medico di Forlì, Luigi Casati, lanciò l’idea di creare l’ONAOSI: Opera Nazionale per l’Assistenza agli Orfani dei Sanitari Italiani. L’ente, senza scopo di lucro, iniziò le sue attività nel 1892 e da allora non si è più fermata. “In tutti questi anni – spiega l’attuale presidente, Serafino Zucchelli – è rimasta fedele alla sua missione originaria: sostenere, educare, istruire e formare i figli orfani di medici, odontoiatri, veterinari e farmacisti per consentire loro di conseguire un titolo di studio e di accedere al mondo professionale e del lavoro. E nel tempo a questo obiettivo, si sono aggiunte forme di sostegno per sanitari in condizioni difficili”.
Uno dei primi esempi di mutuo soccorso in Italia, che tra l’altro, ha sempre potuto contare esclusivamente su risorse e finanziamenti raccolti tra i lavoratori delle categorie sanitarie. Nessun ricorso ad alcun finanziamento pubblico, né diretto né indiretto. Al momento sono oltre 145mila i contribuenti che assicurano i fondi necessari per le attività di ONAOSI, tramite trattenute sullo stipendio e versamenti volontari. E la Fondazione trasforma quelle risorse in servizi erogati, l’anno scorso, a 3518 assistiti.
La rete ONAOSI conta 11 strutture formative distribuite in 8 città italiane. Bologna, Messina, Napoli, Milano, Padova, Pavia, Perugia e Torino. Nel capoluogo umbro è presente un collegio, circondato da 5 ettari di parco, costruito negli anni ‘70 proprio per ospitare i giovani anche minori. Al suo interno, i ragazzi che vi sono ospitati, trovano a loro disposizione dei tutor che li assistono nel loro percorso scolastico e degli psicologi in caso di bisogno.
Ma i servizi non terminano con le strutture formative. Tutti gli orfani dei sanitari contribuenti e le loro famiglie ricevono l’assistenza in via indiretta mediante assistenti sociali di elevata professionalità̀. L’ONAOSI li sostiene poi economicamente attraverso assegni di studio, borse, premi al merito, assegni di conseguimento di progressi scolastici, contributi per studio all’estero, contributi per il conseguimento di titoli professionalizzanti, accesso a case vacanze e partecipazione a soggiorni estivi per preadolescenti.
Gli orfani e i figli di sanitari contribuenti sono annualmente assistiti fino al limite massimo di 30 anni di età, elevato a 32 anni in caso di specializzazione post-laurea ed anche oltre per gli assistiti diversamente abili che studiano.
“Il nostro – prosegue Zucchelli – non è uno sforzo solo assistenziale ma è un servizio in favore della comunità con un fine preciso: costruire cittadini preparati e responsabili. Pensiamo infatti che la cultura sia l’unica chiave di volta in grado di garantire il futuro del nostro Paese. Mai come oggi questo appare necessario e urgente”.
Le attività, i numeri conseguiti da ONAOSI e i progetti futuri verranno presentati il 4 marzo prossimo, in occasione dell’inaugurazione ufficiale dell’Anno di Studi ONAOSI 2018-2019 presso il Teatro del Collegio Unico Onaosi di Perugia. All’evento, destinato a tutti gli studenti ospiti dei Collegi presenti e collegati in streaming, prenderà parte l’ex ministro della Sanità, Rosy Bindi, che, in una lectio magistralis, farà il punto sui 40 anni del Servizio Sanitario Nazionale e il suo attuale stato di salute.