MotoGP: Petrucci, il ternano vola in Ducati ufficiale

 

Il pilota ternanoDanilo Petrucci l’anno prossimo avrà l’occasione della vita: correrà infatti con la moto italiana Ducati, insieme ad Andrea Dovizioso.

 

Il pilota ternano Danilo Petrucci l’anno prossimo avrà l’occasione della vita: correrà infatti con la moto italiana Ducati, insieme ad Andrea Dovizioso. Sarà lui l’erede dello spagnolo Jorge Lorenzo, andato alla Honda. A 27 anni, finalmente, una squadra ufficiale, non più quella satellite della Pramac, che ha visto il centauro umbro, negli ultimi quattro anni, ottenere grandissimi risultati.

Dopo l’ufficialità da parte di Ducati, Petrucci ha espresso grande gioia: “Posso solo dire che fare parte della squadra ufficiale è un sogno che si avvera. E’ un onore, specie per me che ho iniziato come collaudatore delle moto di produzione”. Doverosi i ringraziamenti, a Paolo Campinoti e Francesco Guidotti, “che mi hanno dato la possibilità di correre in Pramac, senza di loro non sarei arrivato qui”. Al management Ducati, Claudio Domenicali, Gigi Dall’Igna e Paolo Ciabatti, “che mi hanno dato fiducia e stima per questa nuova avventura: darò tutto per essere ricordato come uno di quei piloti che ha incarnato la filosofia e la passione per questa Marca, come Bayliss, Stoner e Capirossi, rimasti nel cuore di tutti i ducatisti. Il mio obiettivo è lavorare per essere come uno di quelli là. Ora voglio concentrami per chiudere questa stagione tra i primi cinque e poi tuffarmi verso il 2019”.

Ma quando si è concretizzata la trattativa? “Dopo il Mugello c’è stata una stretta di mano, ma già dalla settimana prima mi avevano comunicato che sarei stato io il pilota Ducati 2019. D’accordo con loro, abbiamo fatto passare la gara perché era un weekend importante per tutti. La cosa più bella è, appunto, esserci arrivato veramente dall’ultimo gradino, da collaudatore delle moto di serie e, poi, mano a mano e scalino dopo scalino, fino a diventare uno dei due piloti di riferimento della Ducati”.

L’amministratore delegato Claudio Domenicali dà l’addio a Lorenzo e il benvenuto a Petrucci: “Un onesto e grande lavoratore, velocissimo, che interpreta al meglio lo spirito del ducatista, gli vogliamo davvero bene. Un grande ringraziamento a Jorge Lorenzo per gli sforzi compiuti e la splendida vittoria al Mugello, tra i nostri successi più belli”. Ancora su Petrucci: “Non vedo l’ora di vederlo in sella alla Desmosedici Gp del Ducati Team, insieme ad Andrea. Sicuramente continuerà la sua rapida ascesa verso il successo con i colori del team ufficiale”.

Petrucci ha fatto sapere che, prima di far firmare Lorenzo, il team Honda Hrc aveva cercato anche lui: “Ma la Ducati, per me, è la Ferrari delle due ruote. Ogni italiano, da piccolo, sogna di guidarla. È la storia della moto, i miei nonni ne avevano una, papà i miei amici. Papà lavorava con Pileri, che era sponsorizzato Phillip Morris. Ho sempre sognato il rosso”. La sua storia è stata una gavetta lunga, ma anche una salita costante: “Nel 2011 correvo l’italiano e la coppa del mondo Superstock con il team Barni. C’era da sviluppare la 1199 Superbike e Superstock e lo chiesero a me. Un bagaglio di esperienza incredibile. A volte giravo insieme alle MotoGp e iniziai a farmi conoscere”.

Un anno dopo, l’ingegner Preziosi organizza un test con Petrucci, Iannone, Pirro e Redding: “Si parlava dello junior team Pramac, ma presero Iannone e Spies, che era a piedi e spinto dalla Dorna. Mi proposero il ruolo di collaudatore, dissi di no, avevo 21 anni e volevo fare il pilota, E iniziai con le Crt”. Altri due anni, il 2014, per un’altra occasione: “La Pramac tornò a bussare, pensavano pure a Zarco, che però vinto il titolo decise di rimanere in Moto2. Avevo due offerte Superbike, ma a settembre Francesco Guidotti mi chiamò. Accettai, anche se non mi davano niente”.

Ora c’è il treno giusto: “Perché ho firmato solo fino al 2020? C’era solo questa opzione in Ducati, credo vogliano valutare come mi comporto. Ma per me non cambia niente. Se andrò bene, sarà nel loro interesse confermarmi. E allora ne discuteremo liberamente”. La Ducati avrà di nuovo un duo tricolore: “Anche Dovizioso è stato uno dei miei sponsor. Mi ha voluto. Insieme possiamo creare qualcosa che altri non hanno, ovvero una squadra davvero squadra. Poi in gara ognuno se la gioca, ma saremo grandi alleati per far crescere la moto”.

Capitolo Honda: “Mi avevano chiamato, la parte europea mi voleva, ma i giapponesi cercavano un’alternativa e Lorenzo è una scelta naturale. Con Marquez sarà una bella sfida tra due galli nel pollaio”.