Il turismo delle radici è un’offerta turistica che coniuga alla proposta di beni e servizi del terzo settore (alloggi, eno-gastronomia, visite guidate) la conoscenza della storia familiare e della cultura d’origine degli italiani residenti all’estero e degli italo-discendenti che, vale la pena ricordarlo, sono stimati in un bacino di utenza che sfiora gli 80 milioni di persone.
Fra gli obiettivi del progetto vi è un’attività di sensibilizzazione dei territori e di formazione degli operatori del settore tesa a creare nuove figure professionali ad hoc che operino nel campo del turismo delle radici, contribuendo in tal modo anche all’incremento dell’occupazione giovanile.
Nella mozione si ricorda inoltre che la nostra regione e il nostro territorio, sono stati protagonisti nel secolo scorso di ondate migratorie che hanno portato migliaia di Umbri a emigrare in altri Paesi ( vedasi ad esempio lo studio dell’ Isuc – istituto di storia contemporanea dell’Umbria sulla comunità umbra in Argentina).
Il progetto, rivolto prevalentemente ai comuni sotto i 5000 abitanti, fino a Marzo 2023 era inserito anche nel Pnrr, nell’ambito della Missione “Attrattività dei Borghi” ed è stato fortemente sostenuto dal ministro degli esteri Antonio Tajani.
Tuttavia ritenendo l’iniziativa interessante sotto il profilo turistico ricettivo nonché storico culturale, in quanto il progetto mira anche a sensibilizzare l’opinione pubblica sulla storia dell’emigrazione italiana, che ha rappresentato uno strumento di integrazione tra le diverse culture e di valorizzazione della cultura e della lingua italiana nel mondo, la mozione chiede al Sindaco e alla giunta di valutare questa esperienza e di considerare la possibilità di inserire la città di Todi in questo interessante contesto.