” I dati dei flussi turistici del periodo gennaio – maggio 2023 certificano il crollo del turismo nel comprensorio tuderte…”
Una disfatta che la Giunta Ruggiano cerca di far passare in secondo piano con la mirabolante candidatura di Todi a Capitale italiana della cultura 2026 (a due mesi dalla scadenza del bando, il 27 settembre, senza che la Giunta o il Consiglio si siano mai pronunciati in merito e, sembrerebbe, all’insaputa deli stessi Uffici!) e con la presentazione di Umbria Cinema 2023 (60.000 euro per tre giorni!)
Passiamo ai numeri.
A confronto con il 2019 (ultimo anno pre – pandemia), a fronte di un dato Regionale medio di arrivi pari a +3% e di presenze pari a +9% , Todi ha fatto registrare rispettivamente – 22,1% e – 6,7%.
Insomma, l’Umbria ha recuperato tutte le presenze, mentre noi siamo crollati; addirittura – 61,6% negli arrivi dei turisti stranieri.
A soffrire sono soprattutto le strutture alberghiere, che hanno sostanzialmente dimezzato gli arrivi (-48,1%).
E’ il dato di gran lunga peggiore di tutta la Regione; abbiamo perso, tanto per dire, il doppio dei turisti di Orvieto!
Se è vero che rispetto ai primi mesi del 2022 (quando erano ancora presenti le restrizioni covid-19) abbiamo un +21,7% di arrivi e +16,2% di presenze, è altrettanto vero che la media regionale è rispettivamente di +33% e +30,5%, quindi siamo sotto alla media di almeno 12-15 punti.
Abbiamo toccato il record negativo del 3% del flusso regionale, superati dalla Alta Valle del Tevere e dall’Eugubino (Orvieto è irraggiungibile al 5,9!), quando prima della pandemia eravamo al 4,3%.
Quanto agli arrivi siamo stati superati anche da Cascia e siamo usciti dalla top 10 delle destinazioni per i turisti stranieri!
Noi siamo più attrattivi e gli altri ci hanno superato.
Dobbiamo quindi interrogarci, tutti, sul motivo di questi numeri disastrosi.
In primis dovrebbe porsi qualche domanda la Giunta, in quanto il fallimento del piano turistico / culturale del duo Ruggiano-Ranchicchio è sotto gli occhi di tutti, tanto che neanche il solerte Ufficio Stampa del Comune ha avuto il coraggio di commentare.
Questi risultati sono la prova che tra investire e spendere c’è differenza.
Soldi spesi (tanti!) per iniziative culturali con poco senso e nessun ritorno, desertificazione del centro, mancata promozione del territorio.
I soldi vengono spesi in parte (molti) per compiacere amici (leggasi associazioni pseudo culturali o sportive foraggiate con migliaia di euro); in parte per autocompiacersi (leggasi Umbria Cinema, con l’immancabile codazzo di vip a scrocco!); per aggirare problemi organizzativi e di programmazione (leggasi Natale a Todi appaltato a terzi con costi folli e nessun ritorno!); in parte per certificata incapacità di rinnovare o innovare (leggasi Todifestival!)
Ho chiesto più volte se il Comune avesse adottato un metodo, un criterio, per valutare il ritorno economico, in immagine o prestigio delle varie iniziative: nulla!
E’ un quadro di parte e fazioso?
No, è certificato dai numeri e i numeri non mentono mai.”