“…SCELGO LA SECONDA QUELLA DI TENTARE DI RICOSTRUIRE DA ZERO QUESTO PARTITO”
Mi sono dimesso da Segretario del PD di Todi. Perché quando si perde ci si dimette. SEMPRE.
Quando ho assunto questo ruolo dopo la perdita del Comune di Todi, una sconfitta dolorosa, erano due le strade: o attribuire le colpe ad altri o ricostruire.
Ho scelto la seconda, probabilmente la più dura ma ritengo anche la più sensata.
Così abbiamo lavorato in squadra, insieme sul serio e non solo negli slogan, condividendo le decisioni e puntando alla unità; poi sulla messa a norma del tesseramento e sul risanamento dei conti del Partito; sull’ascolto e la partecipazione con i cittadini nelle scelte, uniti ad una seria e costante opposizione a questa giunta inefficace e superficiale; infine sull’organizzazione delle campagne elettorali.
Ora abbiamo perso la Regione e mi ritrovo sempre di fronte allo stesso bivio.
Per quel poco che valgo ho espresso due posizioni chiare:
La prima: ho richiesto le dimissioni del Commissario Verini. Voglio che sia chiaro che non ho nulla contro di lui, anzi sul piano personale ne ho stima e lo rispetto, ma ritengo che sarebbero state un atto dovuto per quanto accaduto. Continuo a pensarlo ed esprimo la mia idea, nel rispetto di quelle di tutti chiaramente.
La seconda: ho lanciato l’idea di un PATTO GENERAZIONALE, che sta avendo un suo importante seguito all’interno di alcuni dibattiti interni, e che è stata anche riportata in alcuni documenti ufficiali.
Tale PATTO non esclude nessuno, tengo a precisarlo, non è una guerra contro nessuno, tutt’altro, è una assunzione di responsabilità da parte di tutti.
Da parte di chi fino ad oggi ha avuto ruoli dirigenziali e che deve fare dieci passi indietro e dare una mano in un modo diverso e da parte di chi invece, essendo arrivato il suo momento, deve fare senza esitazioni un passo avanti ed assumersi la responsabilità del futuro di questo Partito.
Non mi interessano regolazioni di vecchie guerre, non mi interessano le correnti nazionali, non mi interessa chi ha più o meno colpe, mi interessa solo lavorare agli obiettivi citati con ancora più impegno perché, intendiamoci, sia chiaro per tutti, non sparisco mica, non mi nascondo, come altri, dietro incarichi e ricche prebende.
Per la seconda volta lascio ad altri la prima strada, quella del puntare il dito contro qualcuno e scelgo la seconda quella di tentare di ricostruire da zero questo Partito.
Partendo dalle mie dimissioni da segretario, dal liberare un posto, con la speranza che lo prenda una energia nuova e vera ( il processo di rinnovamento interno, se vogliamo che sia efficace, dobbiamo considerarlo come un work in progress cioè dinamico)mettendo a disposizione il mio tempo e la mia passione, per quello che posso, sperando il meglio per il mio Partito.
Andrea Vannini