“Il lavoro instancabile ed efficace delle forze dell’ordine per controllare e monitorare i movimenti legati allo spaccio degli stupefacenti ha confermato ancora una volta che nelle maglie di questa rete cadono sempre più giovani e giovanissimi. Solo l’anno scorso, in inverno, sono stati interrogati 187 ragazzi per uso di stupefacenti e connessione con il mondo dello spaccio”.
Saimir Zmali, coordinatore del Popolo della Famiglia Umbria, commenta la recente notizia legata al mondo della droga. Dopo 8 mesi di indagini sono risultati coinvolti 17 ragazzi tra maggiorenni e minorenni, di cui 3 in stato di arresto.
“Ferme restando l’importanza e la necessità dell’intervento dei carabinieri e di tutte le forze che lavorano in modo lodevole per garantire la sicurezza dei cittadini, l’allarme sociale che vogliamo lanciare riguarda l’incremento evidente del numero dei minori coinvolti nel mondo della droga. Forse il problema è a monte. Non è che manca una cooperazione seria tra istituzioni e famiglie?”, ha continuato Zmali.
“Serve un maggior controllo partendo da quegli esercizi che vendono le sigarette ai minorenni senza chiedere il documento. Serve contrasto e una vigilanza ferma e decisa sulle attività che lucrano sulle slot machine e consentono l’accesso a minorenni ed a studenti in orario scolastico. Serve un coinvolgimento serio delle famiglie, una tavola rotonda tra genitori, scuola, comune e carabinieri per affrontare seriamente il problema delle dipendenze.
I numeri sono allarmanti per una piccola città come Todi e serve subito un intervento di correzione” ha concluso Saimir Zmali, evidenziando una complessità del fenomeno che non può escludere nessuno dalla soluzione, vittime e famiglie soprattutto.
di Caterina Agrò – Ufficio Stampa del Popolo della Famiglia – Umbria