LAVORO: COLDIRETTI UMBRIA, OLTRE 5000 STRANIERI NEI CAMPI

 

 LAVORATORI STRANIERI NEI CAMPI PER REGIONE

REGIONE

NUMERO RAPPORTI

DI LAVORO

Emilia Romagna

44.468

Friuli Venezia Giulia

6.625

Liguria

3.253

Lombardia

22.643

Piemonte

22.612

Trentino Alto Adige

27.029

Valle d’Aosta

736

Veneto

31.848

Lazio

23.779

Marche

6.104

Toscana

21.560

Umbria

5.853

Abruzzo

7.424

Basilicata

9.445

Calabria

20.831

Campania

18.907

Molise

2.081

Puglia

39.172

Sardegna

2.019

Sicilia

30.503

ITALIA

346.892

 Fonte: Elaborazioni Coldiretti su dati Rapporto Immigrazione

In agricoltura in Umbria trovano occupazione regolarmente 5.853 stranieri sugli oltre 346mila provenienti da ben 155 Paesi diversi che con 30.612.122 di giornate rappresentano ben il 26,2% del totale del lavoro necessario nelle campagne italiane. È quanto emerge da una analisi della Coldiretti che ha collaborato al nuovo Dossier statistico Immigrazione 2018 Idos.

La nazionalità di gran lunga più rappresentata in Italia – sottolinea Coldiretti – è quella rumena, con 110.154 lavoratori, seguono i marocchini con 32.826 occupati e gli indiani (32.370); poi albanesi (30.799), polacchi (13.532), tunisini (12.881), bulgari (12.439) e slovacchi (6.337). Il 48,1% degli stranieri occupati in agricoltura – continua Coldiretti – si concentra in 15 province, quelle che di fatto registrano i numeri più alti di lavoratori stranieri: Foggia (5,8%), Bolzano (5,4%), Verona (5,0%), Latina (4,1%), Cuneo (3,8%), Ragusa (3,7%), Salerno (2,6%), Ravenna (2,6%), Cosenza (2,4%), Trento (2,3%), Ferrara (2,2%), Forlì-Cesena (2,2%), Bari (2,1%), Matera (1,9%) e Reggio Calabria (1,9%).

Sono molti i “distretti agricoli” – aggiunge Coldiretti – dove i lavoratori immigrati sono una componente bene integrata nel tessuto economico e sociale.

I lavoratori stranieri – conclude Coldiretti – contribuiscono in modo strutturale e determinante all’economia agricola del Paese e rappresentano una componente indispensabile per garantire i primati del Made in Italy alimentare nel mondo su un territorio dove va assicurata la legalità per combattere inquietanti fenomeni malavitosi che umiliano gli uomini e il proprio lavoro e gettano un’ombra su un settore che ha scelto con decisione la strada dell’attenzione alla sicurezza alimentare e ambientale.