Fratelli d’Italia si dichiara sorpresa ed assolutamente stupita della linea tenuta dal capofila dell’Ambito Sociale 4 Alfio Todini, sindaco di Marsciano, circa il protocollo siglato la scorsa settimana in Regione che vorrebbe rendere attuativa la legge regionale 3/2017 contro le discriminazioni,
Anche Fratelli d’Italia, come già fatto dall’Amministrazione Comunale di Todi, prende fermamente le distanze da tale scelta ed intende stigmatizzare tale atteggiamento che non ha visto un minimo di concertazione e nemmeno alcuna discussione nel merito di un provvedimento che invece presenta diverse lacune , come sottolineato pochi giorni orsono anche dal Prefetto.I nostri rappresentanti nelle istituzioni l’Assessore Claudio Ranchicchio, il Presidente del Consiglio Comunale Raffaella Pagliochini ed il Consigliere Daniele Baiocco si sono espressi più volte nel recente passato su questa tematica, chiedendo di rivedere l’iter di questa legge ed auspicando quantomeno una discussione democratica all’interno dell’ Ambito Sociale 4, come tra l’altro correttamente proposto dall’ Assessore competente Alessia Marta.
Il tavolo di lavoro che si verrà a costituire ha reso ancor più divisiva l’attuazione della già controversa norma passata dopo numerose polemiche ad aprile dello scorso anno. Tale tavolo infatti ha escluso volutamente associazioni di genitori e altri soggetti che avrebbero potuto garantire la libertà educativa sancita dagli articoli 29 e 30 della nostra Costituzione. Viene infatti veicolato il messaggio che la famiglia è il luogo della discriminazione, degli stereotipi e dove si ledono il rispetto e la reciprocità. E non può essere assolutamente condiviso, d’altronde, nemmeno l’inserimento di progetti improntati sulle teorie di genere nelle scuole, che inizialmente sono state escluse dall’attuazione della norma stessa, e che ora invece viene presentato come momento fondamentale per il contrasto “degli stereotipi e dei ruoli di genere”.
Siamo altresì convinti della necessità di tutela dei diritti fondamentali del rispetto della vita privata e familiare, libertà di pensiero, di coscienza e di religione, quale premessa fondamentale per l’esercizio del diritto dovere dei genitori di educare i propri figli. Siamo dunque convinti che tali argomenti che di per sé appaiono divisivi e contrastanti prima di essere approvati debbano esser oggetto di un lungo ed approfondito dibattito. Il fatto che, al contrario di tutti gli altri ambiti sociali, nella media Valle del Tevere si sia voluta fare questa scelta ci dispiace in particolar modo per i cittadini, che chi presiede l’ambito dovrebbe tutelare e rappresentare, e la cui sensibilità non è stata nemmeno presa in considerazione.
COORDINAMENTO FRATELLI D’ITALIA TODI