”La Grande Guerra cento anni dopo”. Todi – 28 settembre 2018 – Sala del Consiglio dei Palazzi Comunali : prima conferenza dal titolo “Nulla sarà più come prima”
Da dieci anni è presidente della Fondazione Ugo Spirito – Renzo De Felice, ma la sua vita all’interno di questa ‘famiglia’ è iniziata addirittura nel 1987. Giuseppe Parlato, storico e accademico italiano, è una delle voci più interessanti nel panorama nazionale. In occasione del decennale, lo abbiamo intervistato. E lui è partito proprio dal suo impegno all’interno della Fondazione, “dove ho fatto tutta la gavetta”.
“Colgo l’occasione per dire che mi hanno rinnovato l’incarico da presidente per altri quattro anni. Frequento la Fondazione dal 1987, nel 1989 sono diventato direttore, fino al 2006, poi due anni come vice presidente prima dell’investitura. Devo la gavetta a Renzo De Felice perché sono stato suo assistente. Fui io a parlargli per la prima volta dell’archivio di Spirito, cosa che gli fece drizzare le antenne. A lui venne l’idea di creare una Commissione scientifica all’interno della Fondazione, che avrebbe guidato. È stato sempre lui che ha sdoganato la Fondazione, che prima puzzava di destra, nobilitandola con nomi di prestigio. Nel 1989 io diventai direttore, intrattenendo i rapporti sia con la Commissione sia con De Felice”. Il quale diventò presidente nel 1992: “Perché eravamo diventati noti e serviva una figura come la sua, un docente universitario, che ci guidasse. Fino al 1996, quando c’è stata la sua prematura scomparsa, ha continuato a essere il numero uno della Fondazione”. Altra data da tenere a mente è il 2010: “Due anni dopo essere diventato presidente, decisi di cambiare nome alla Fondazione, trasformandola in Ugo Spirito – Renzo De Felice”.
Oggi Parlato è impegnatissimo: “Sto pubblicando tre volumi, ognuno composto da due tomi, per 800 pagine circa, con gli articoli di Renzo De Felice più le presentazioni annuali della Fondazione”. Nonostante i problemi ci siano – soprattutto quelli economici – la Fondazione cresce: “Effettivamente, il periodo delle vacche magre è iniziato proprio con la mia presidenza. Aggiungiamo il fatto che nel 2012-2013 ci siamo trasferiti dalla sede storica di via Genova a quella attuale di piazza delle Muse. Del resto, ci eravamo ingranditi troppo, servivano locali più grandi. Oggi possediamo 72 archivi perché si sono aggiunti, nel 2008, quelli della Destra Italiana, su mia iniziativa. In totale, sono 30 i nostri e 42 quelli della Destra Italiana. Dai 10 mila volumi dell’inizio siamo arrivati a 60 mila. Insomma, ci siamo dovuti indebitare, abbiamo fatto mutui, spendendo 330 mila euro in totale. Solo ora stiamo sollevando un po’ la testa, stanno arrivando diversi giovani, molti studiosi”. Tutto questo per dire che “sono stati dieci anni intensi e faticosi. Ci sono stati momenti in cui ho pensato che avrei voluto buttare tutto all’aria perché, in fondo, il mio lavoro è quello di docente universitario. Ma qui ci sono tante persone a cui tengo, ho un debito di riconoscenza nei loro confronti”.
Nella foto:Giuseppe Parlato, Presidente della Fondazione “Ugo Spirito e Renzo De Felice “