Occupazione in Umbria: buone notizie dalle stime Istat

 

Il mercato del lavoro, in Umbria, ha invertito la tendenza, nel secondo trimestre del 2018. E’ ripartito, almeno secondo le stime Istat. Abbiamo avuto un aumento di 5 mila unità (+1,5%) rispetto allo stesso periodo del 2017, per un totale di 358 mila lavoratori; la disoccupazione è calata di 6 mila unità, arrivando a 35 mila (-14,9%). Una diminuzione decisamente più significativa rispetto a quella nazionale (-1,2%). Nelle altre regioni del Centro Italia la contrazione è stata dell’1,4%.A determinare la crescita degli occupati in particolare alcuni settori: commercio, alberghi bar e ristoranti (75.000, +5.000), agricoltura (18.000, +4.000), costruzioni (23.000, +3.000) e in minor misura servizi (181.000, +1.000). Il tasso di occupazione, in Umbria, si è dunque attestato al 63,5%, valore superiore alla media nazionale (59,1%) e in linea con le regioni del Centro (63,7%).

Il tasso di disoccupazione è adesso pari al 9%, valore più contenuto della media della ripartizione di appartenenza (9,6%), ben al di sotto di quello nazionale (10,7%). Diminuisce il numero delle nonforze di lavoro – con un tasso di inattività pari al 30% – e in particolare di coloro che cercano lavoro non attivamente (7.000, -3.000) e coloro che non cercano lavoro ma si dichiarano disponibili a lavorare (9.000, -9.000). In aumento il numero di chi non è disponibile a lavorare (145 mila, +10 mila). Diminuisce dunque di 10 mila unità, tra gli inattivi, il numero dei lavoratori potenziali (20 mila ora).  Aggiungendo questo numero a chi cerca un lavoro, si arriva a 55 mila (17 mila in meno rispetto al corrispondente periodo del 2017). L’incidenza (13,3%) in un anno è calata del 3,6% ed è più contenuta rispetto al Centro Italia (15,7%), all’Italia (19,8%) ed è superiore solo al Nord (11%).

Interessanti alla crescita del lavoro sono stati di più gli uomini ((200.000, +4.000) che le donne(158.000, +2.000). Per entrambi i sessi è diminuito il numero di chi cerca occupazione (17 mila gli uomini, -3 mila; 18 mila le donne, -6 mila). Il tasso di occupazione maschile, in Umbria, è pari al 71,7%, fortemente aumentato nell’ultimo trimestre (+1,5%), tanto da superare la media del Centro (70,8%, +1,1%). In calo il tasso di disoccupazione (8%, -1,3%), inferiore al Centro (9,2%). Il tasso di occupazione femminile, 55,6%, con incremento dello 0,6%, è ancora inferiore al Centro (56,8%, -0,3%). Il tasso di disoccupazione (10,2%), con un calo di due punti, eguaglia la media del centro e risulta al di sotto di quella nazionale (11,8%), così come per gli uomini (9,8%).

Ancor più ampia la flessione dei potenzialmente impiegabili che calano di 7.000 unità tra i maschi (23.000) e di 9.000 unità tra le femmine (32.000); l’incidenza di questo target oggetto delle politiche del lavoro è così scesa al 10,4% per gli uomini (-3 punti) e al 16,7% per le donne (-4,2 punti) e in entrambi i casi risulta nettamente inferiore alla media nazionale (rispettivamente 16,5% e 23,9%) e a quella del Centro (13,5% e 18,2%).

Fabio Paparelli, vice presidente regionale con delega al Lavoro, commenta: “Segnale che con il programma di politiche del lavoro Umbria Attiva, disponibile a partire dal prossimo 24 settembre, dobbiamo prendere e consolidare. Il patto per il lavoro, crescita e lo sviluppo che stiamo costruendo con le parti sociali, segnerà il solco su cui incardinare una nuova fase di sviluppo dell’Umbria, innovativa e compatibile”.