L’amministrazione comunale di Todi ha compiuto una nuova scelta: il seggio di Duesanti chiuderà i battenti, per confluire tra quelli di Ponterio. A chi sta chiedendo ragione della scelta sembra qualcuno abbia risposto con l’esibizione di una richiesta delle forze dell’ordine che giudicano i locali del seggio non idonei ad accogliere il personale in servizio e sottolineano problemi di vigilanza. Due cose però vanno messe in chiaro. In primis: la scelta di sopprimere il seggio era ed è esclusivamente in capo all’amministrazione comunale e all’amministrazione comunale rimane la responsabilità di questa scelta. Meglio sarebbe stato per tutti avere e conoscere i criteri per la soppressione del seggio e magari, domani, di altri seggi. In passato se ne sono soppressi in ragione della diminuzione sotto una certa soglia del numero di elettori iscritti ad ogni seggio. In questi casi, alcuni di poco superiori ai 100 aventi diritto al voto, non trovavano più ragione le spese e gli sforzi organizzativi, l’individuazione di presidenti, segretari, scrutatori, personale delle forze dell’ordine, operai per allestimento seggi e locali di servizio, bacheche elettorali, trasporto e recupero di verbali, schede e quant’altro da consegnare in comune a seggi chiusi… Si è deciso quindi sulla base di un criterio dimensionale, come avvenuto spesso nel corso del tempo in tutta Italia e anche a Todi, con riduzione di sezioni e rivisitazioni varie di seggi avvenute anche in precedenza. Un criterio, quello dimensionale, che aveva sempre fatto ritenere ancora necessario il seggio di Duesanti. Per la sua soppressione ora imposta vorremmo conoscere il criterio e sarebbe bene sapere come lo stesso sarà utile anche in futuro, garantendo regole certe. Secondo aspetto: scaricare, invece, la scelta sulle problematiche e sulle legittime richieste avanzate delle forze dell’ordine sarebbe sbagliato, perché l’amministrazione comunale poteva decidere di approfondire i problemi, ascoltare le esigenze delle forze dell’ordine e cercare di risolvere la situazione, mantenendo il seggio. D’altra parte, la struttura è abitualmente utilizzata e la comunità di Duesanti è particolarmente attiva: forse si sarebbe potuto adeguare il posto con poca spesa o, persino, individuarne un altro nella stessa frazione. L’assenza di criteri certi e lo scarico di responsabilità con la diffusione del documento delle forze dell’ordine (peraltro varrebbe la pena sapere anche chi lo ha preso in comune e diffuso) crea invece un alone sulla scelta che lascia dubitare sulle ragioni dell’atto. Insomma… siamo alle solite. Nessun criterio amministrativo, nessuna regola. Scelte arbitrarie e scarico di responsabilità. A danno e a vantaggio di chi?
Gruppo Consiliare Partito Democratico