Il professor Brunangelo Falini, ordinario di Ematologia all’Università degli Studi di Perugia e direttore della Struttura complessa di Ematologia e Trapianto di midollo osseo all’Azienda ospedaliera di Perugia, verrà insignito della Henry M. Stratton Medal 2018 da parte dell’American Society of Hematology. La motivazione: per la ricerca traslazionale.
La professoressa Freda K. Stevenson, dell’Università di Southampton, riceverà lo stesso premio per la ricerca di base. La consegna dei due riconoscimenti avverrà il prossimo 4 dicembre a San Diego, nel corso del 60esimo incontro annuale dell’Ash. Scrive l’associazione: “Il premio è motivato dal fondamentale contributo dato dall’ematologo perugino alla ricerca scientifica in ambito clinico. Il professor Falini, infatti, ha realizzato studi fondamentali per la comprensione della leucemia mieloide acuta e della leucemia a cellule capellute, oltre ad aver generato nel suo laboratorio numerosi anticorpi monoclonali che sono ampiamente utilizzati nella diagnosi dei tumori del sistema linfo-emopoietico”.
Del resto, la scoperta del professor Falini della mutazione del gene della nucleofosmina (NPM1) come agente che causa un terzo delle leucemie acute mieloidi è fondamentale per capire i meccanismi molecolari che portano allo sviluppo del tumore ematologico. E ha un’importanza clinica notevole perché permette di assegnare i pazienti a gruppi prognostici a diverso rischio di recidiva, con la possibilità di una migliore valutazione della leucemia al termine della chemioterapia o dopo il trapianto di midollo osseo. Insomma, nuovi approcci terapeutici sono possibili dopo questa scoperta.
Il docente dell’Università perugina è poi il coordinatore del gruppo di ricercatori che ha fatto un’altra scoperta importantissima: l’individuazione della mutazione BRAF-V600E come agente che causa la leucemia a cellule capellute. Grazie a questo lavoro, è stato possibile mettere a punto il primo test di diagnosi molecolare per questa patologia. Il gruppo di ricerca ha dimostrato l’efficacia molto grande degli inibitori di BRAF-V600E (<95% di risposta clinica al vemurafenib) in malati con leucemia a cellule capellute recidivati o resistenti alle terapie tradizionali.
Questo il commento del professor Falini alla notizia: “Questo premio è il riconoscimento di 20 anni di attività scientifica nell’ambito degli anticorpi monoclonali per la cura dei linfomi e della leucemia e più recentemente nel campo delle tecniche di analisi genomica di queste malattie. L’attività clinica e quella di ricerca sono sempre state per me inseparabili: l’osservazione clinica mi è servita per capire che ancora un numero significativo di pazienti soccombe alle leucemie e questo ha sempre costituito per me una fortissima motivazione a potenziare e sviluppare la ricerca, oltre che essere fonte di ispirazione per nuove idee di ricerca”.
Tanti i riconoscimenti che sono andati al professor Falini nella sua carriera: il Jose Carreras Award (2010) da parte dell’ European Hematology Association, il Karl Lennert Lecture Award (2012) dell’ European Association for Hematopathology, il Leopold Griffuel Prize (2014) assegnato dalla French Association for Cancer Research e, infine, lo scorso anno, il premio per la Scientific Excellence in Medicine assegnato dall’American-Italian Cancer Foundation. L’Henry M. Stratton Medal è dedicato a Henry Maurice Stratton, co-fondatore di Grune and Stratton, casa editrice medica che pubblicò, per prima, l’ASH’s Journal Blood. Ogni anno viene assegnato a due ricercatori senior di fama internazionale, riconosciuti per una lunga attività in ricerca di base, clinica o traslazionale in ambito ematologico.