Dopo la delibera di Giunta (n 233 del 09/08/2018) nella quale viene espressa, tra le altre, anche la disponibilità alla concessione di un contributo economico per la realizzazione della mostra “I dolci messaggi delle bustine dello zucchero”, iniziamo a pensare che Todi si stia velocemente trasformando nella “Città dei balocchi”.
L’ approvazione del progetto Todingioco, voluto dall’assessorato alle politiche familiari, nell’ambito del quale trova alloggio la citata mostra, offre l’occasione per una valutazione critica della proposta culturale dell’amministrazione guidata dal sindaco Ruggiano e del connesso stanziamento di denaro pubblico.
Subito dopo l’esordio del governo di centro-destra, abbiamo, infatti, assistito all’erogazione a “pioggia” di contributi ad associazioni, enti e società private senza una chiara visione unitaria né un piano complessivo finalizzato a precisi scopi di promozione ricreativa o culturale.
Fatta eccezione per gli eventi già collaudati e ricevuti in eredità, come il torneo di calcio a cinque, per citarne uno fra i più riusciti, altre iniziative “sostenute” dall’attuale maggioranza non hanno incontrato il gusto del pubblico né avuto ricadute positive sulla città.
Così, hanno ottenuto o presto otterranno le erogazioni promesse, nonostante l’ innegabile flop, manifestazioni come ” Autumn in Todi” organizzato dal gruppo Cramst di Orvieto (€ 20000) o Una miss per Todi. Per altre, come ad esempio la mostra “De prospectiva pingendi” (€.20000) non ci resta che prendere atto della solerte comunicazione fatta dell’amministrazione comunale sull’importante numero di visitatori che l’avrebbero animata visto che in città non si è avuta percezione di tale successo. Di altre invece, come “Todi Cultural Revolution”, beneficiaria di un contributo pari a €5000, abbiamo smarrito ogni traccia. Siamo anche in attesa di conoscere l’ esatto ammontare del residuo contributo (dopo lo stanziamento di un anticipo di €. 5.000 ) di cui beneficerà il Gran Premio Mongolfieristico d’Italia , che ha visto l’ annullamento del suo evento clu, e sul quale si è consumato il divorzio non certo indolore con il sindaco Rossini e l’ amministrazione di centro-sinistra. È alle porte il Todi Festival, confermato anche quest’anno dopo tanta polemica sugli alti ed inutili costi della kermesse sollevata proprio dalle forze di centro-destra che, ora, al governo della città, lo hanno incrementato proprio sotto l’aspetto economico.
A fronte di ciò, altre iniziative, indubbiamente valide e meritevoli per l’indiscutibile contenuto umano, culturale e sociale veicolato, ma non gradite al centro-destra, come la mostra intitolata a Primo Levi, a cura ANPI, e la Mostra Migranti, a cura della diocesi di Orvieto-Todi e Caritas, non hanno ottenuto né contributi né la disponibilità della Sala delle Pietre divenuta, in seguito, la location di manifestazioni di carattere enogastronomico e di altri eventi di cui la città nemmeno si è accorta.
La discrezionalità nella concessione dei contributi pubblici ad enti, associazioni, società e altri soggetti privati soggiace, comunque, a limiti ben definiti, sanciti dalla legge e dai regolamenti comunali, nell’inviolabile dovere di trasparenza e di rispetto del diritto di uguaglianza a cui l’amministratore pubblico non si può sottrarre, tanto da spingerlo, sempre più spesso, a richiedere, sul punto, il parere della Corte dei Conti.
La considerevole consistenza dell’ammontare dei contributi fin qui concessi dall’amministrazione di centro-destra, (un’associazione,ad esempio, nell’arco di pochi mesi ha beneficiato di una somma pari a €80000), sulla base di generiche finalità culturali e ricreative o di promozione turistica, non riconducibili ad un progetto omogeneo e ben definito, a cui si contrappone la denuncia di un grave disagio economico per un crescente numero di cittadini così come la sofferenza di molte attività economiche e produttive del territorio, pone con urgenza l’accento sulla necessità di un rigido rispetto e controllo di
tutte quelle norme che regolano la concessione dei contributi e consentono ai cittadini di conoscere, con chiarezza e trasparenza le modalità di erogazione dei soldi pubblici, al fine di comprendere la loro destinazione e il loro buon impiego .
Tornando al frivolo, leggero, impalpabile valore culturale delle bustine di zucchero, invitiamo l’assessorato alle politiche familiari a guardare il comparto del sociale (rectius realtà) nella sua interezza, perché realizzi un’ incisiva politica di informazione, sostegno e protezione anche a favore dei soggetti più deboli e bisognosi che, a giudicare dal contenuto delle manifestazioni poste in essere fino ad ora, sembrano essere stati completamente dimenticati.
Partito Democratico Todi