Già attivo dal giorno di apertura del Corciano festival, il nuovo bancomat di Bcc Umbria installato nel centro storico della città, accanto al palazzo comunale, è stato inaugurato venerdì 10 agosto. La notizia potrebbe chiudersi qua, se non fosse che la reintroduzione di questo servizio all’interno del borgo si carica di molti significati e contenuti. Da circa un anno, infatti, Corciano ne era rimasto privo a causa della decisione aziendale della banca che gestiva il precedente bancomat di rimuoverlo. Ciò aveva creato non pochi disagi alla cittadinanza e portato l’amministrazione comunale a muoversi subito per poter reintrodurre questo servizio, particolarmente importante in un piccolo borgo, soprattutto nei mesi estivi quando questo si affolla di turisti e visitatori. Grazie alla storica sinergia con Bcc Umbria, istituto di credito cooperativo che da un lato ha le sue radici proprio nel territorio corcianese, a Mantignana, è stato così possibile dotare nuovamente la città di uno sportello automatico per prelevare denaro come hanno spiegato Marcello Morlandi, direttore generale di Bcc Umbria, Fiorello Primi, presidente dell’associazione I borghi più belli d’Italia, di cui Corciano è membro, e il sindaco Cristian Betti insieme a vari componenti della Giunta comunale.
“Quello di oggi – ha esordito il sindaco – può sembrare un piccolo evento, ma è invece di una portata enorme, sia a livello simbolico che di inversione di tendenza. Fiorello Primi, sulle pagine del Corriere della Sera, aveva denunciato le difficoltà che stanno affrontando i borghi di tutta Italia con la perdita di servizi come quelli postali, bancari e sanitari. Noi, invece, andiamo in senso contrario anche grazie al rapporto costruito nel tempo con una banca fondamentale per il nostro territorio, da sempre attenta alla vita della nostra comunità. Bcc Umbria ha dato un’ulteriore dimostrazione della sua vicinanza ripristinando un servizio, pur sapendo di non guadagnarci e forse di perderci, ma scommettendo nei borghi, spina dorsale del nostro Paese”. “L’economia per essere utile – ha sottolineato Morlandi – deve avere anche una componente etica. Non si può sempre sacrificare tutto all’ultima riga del conto economico. Ci sono cose che aumentano il loro valore e lo moltiplicano nel tempo: tra queste il patrimonio di cultura, storia e tradizione dei nostri borghi. In questi ultimi anni, però, stiamo rischiando di vedere i piccoli centri storici abbandonati ed emarginati. Noi, invece, non vogliamo perderli e questo è il motivo che ci ha spinto ad andare controcorrente, a essere, insomma, una banca differente. Bcc Umbria, anche in questa sua nuova veste e nelle sue nuove dimensioni, sarà sempre attenta al suo storico territorio di competenza”. “La presenza di uno sportello bancario e di un ufficio postale – ha ricordato Primi – fa parte dei parametri che vengono valutati per l’ammissione di un borgo all’interno dell’associazione. Un bancomat è utile per i residenti che non si devono spostare continuamente per prelevare contante, ma anche per i turisti. Non dare la possibilità di prendere moneta per fare acquisti è un segnale negativo per tutto il sistema paese. Ringrazio Bcc Umbria per questa operazione e mi auguro che possa continuare su questa strada di valorizzazione dei piccoli centri. Sebbene con poca validità economica, questo è un grande contributo, utile al sistema umbro del turismo, e una soddisfazione per i residenti dei piccoli centri”.