Una folta delegazione di imprenditori umbri della Coldiretti ha partecipato oggi a Roma alla protesta nei confronti dello Stato debitore verso gli agricoltori di mezzo miliardo per il mancato versamento dei contribuiti per le assicurazioni contro le calamità nelle campagne: solo in Umbria mancano all’appello oltre 7 milioni di euro. L’allarme è stato lanciato da Asnacodi (Associazione dei Consorzi di Difesa) e Coldiretti davanti al Ministero delle Politiche Agricole dove sono giunti agricoltori provenienti da tutte le Regioni. “La burocrazia fa più danni della grandine”, “Stato di calamità o Calamità di Stato?”, “Il clima cambia i ritardi restano”: sono alcuni degli slogan scritti su striscioni e cartelli esposti dagli agricoltori. Mentre ci si divide sull’Europa, l’Italia rischia di perdere, senza un’azione straordinaria, centinaia di milioni di risorse comunitarie destinate ad un intervento strategico per l’agricoltura italiana, di fronte agli ingenti danni provocati dai cambiamenti climatici. I problemi dell’economia reale incombono con gli agricoltori che dopo mesi di attesa – sottolinea Coldiretti – devono ancora riscuotere più di 500 milioni dall’Agea controllata dal Ministero delle Politiche Agricole per gli anni 2015-2016-2017 per le polizze assicurative contro i danni causati dal maltempo. Occorrono quindi – precisa Coldiretti – subito misure straordinarie per allineare i pagamenti, poiché le inefficienze della macchina pubblica non possono ricadere sulle imprese. Sono quasi centomila gli agricoltori che secondo la Coldiretti hanno stipulato polizze assicurative incentivati dallo Stato che ora non sta rispettando gli impegni. A rischio oltre ai fondi comunitari è un sistema di prevenzione all’avanguardia in Europa che andrebbe potenziato ed incentivato, denuncia Coldiretti nel sottolineare che gli interventi post calamità costano il quadruplo rispetto al sostegno alle polizze assicurative. Gli agricoltori sono ostaggi umani della burocrazia con un insopportabile scaricabarile e ping pong istituzionale tra società fallite e gare infinite che rischiano di travolgere le imprese – ha affermato il presidente nazionale di Asnacodi e di Coldiretti Umbria Albano Agabiti, nel chiedere l’intervento del presidente dell’Autorità anticorruzione Raffaele Cantone. È nostra intenzione – precisa Agabiti – continuare a tutelare i legittimi interessi degli agricoltori e anche in Umbria proseguirà subito con fermezza la nostra mobilitazione per risolvere le varie problematiche che ostacolano le imprese, a cominciare dai ritardi dei pagamenti comunitari.