Il mercato del lavoro in Umbria è negativo secondo il Rapporto a cura del settore Datajournalism economia di Mediacom043, diretto da Giuseppe Castellini, che si basa su dati ufficiali Istat 2017 e 2016. Parliamo di occupazione, disoccupazione in senso stretto, disoccupazione allargata e inattivi.
Il numero dei disoccupati in senso stretto, in media d’anno, nel 2017 – rispetto al 2016 – in Umbria è aumentato dell’11,4% (da 37.500 a 41.800, +4.300) contro una media nazionale che ha visto una diminuzione del 3,5% (-105 mila disoccupati). Tutte le regioni italiane hanno avuto un calo, tranne l’Umbria e il Molise (+15,3%). Il tasso di disoccupazione, nella nostra regione, è salito dal 9,6 al 10,5%, pur restando sotto la media nazionale (11,2%). Per la prima volta, il tasso di disoccupazione umbro ha superato quello del Centro (da 9,6% e 10,4% a 10,5% e 10%).
Scenario drammatico, quindi? Non proprio. Il numero degli occupati è infatti salito dello 0,2% (da 354.200 a 354.800), decisamente meno della media nazionale (+1,2, +265 mila occupati) e del Centro (+1,1%, 55.400). Interessante è capire come stanno insieme l’aumento così grande di disoccupati e una percentuale, seppure minima ma con il segno ‘+’, degli occupati. Gli inattivi, dal 2016 al 2017, sono scesi da 168.400 a 162.100, -6.300. Come dire che alcune di queste persone hanno ripreso a cercare lavoro, passando dalle inattive alle disoccupate. E perché è capitato? Tre le ipotesi.
L’economia umbra, come segnalato da Unioncamere, segnala qualche miglioramento in alcuni settori e quindi si torna a cercare lavoro. La crisi così lunga costringe alcuni componenti della famiglia a mettersi a caccia di un lavoro. In Umbria, si sente il vento della ripresa di regioni limitrofe (Lazio e Toscana). I residenti umbri cercano lavoro non in Umbria, dunque.
Tornando però alle note negative, dobbiamo notare come l’occupazione femminile scenda in Umbria (-0,2%, da 156.800 a 156.500) mentre è salita in tutte le altre regioni italiane. Pure il numero di inattivi, in calo, è comunque inferiore alla flessione media nazionale e a quella del Centro. Il tasso di occupazione umbro resta comunque (62,9%) superiore alla media nazionale (58%) e del Centro (62,8%).
Infine, il tasso di disoccupazione allargato, ovvero considerando anche le persone che non cercano lavoro, ma sono disponibili a lavorare. In Umbria è sceso da 69 mila a 67 mila (-2,9%), contro una flessione nazionale del 5,4% e del Centro del 4,8%. In Umbria arriviamo dunque al 15,8%, in Italia al 20,4%, nel Centro al 16,3%.