Da nostra verifica risulta che ad oggi, dopo oltre tre mesi, le sanzioni amministrative emesse a soggetti intenti a fare accattonaggio sono pari a zero. Risulta pertanto che né il corpo di polizia locale nè altre forze dell’ordine del territorio abbiano individuato un solo caso per applicare le sanzioni previste dall’ordinanza antiaccattonaggio, emessa dall’amministrazione comunale per contrastare un fenomeno che, evidentemente, sembrava tale da dover prevedere un apposito provvedimento amministrativo. In questi mesi abbiamo più volte segnalato pubblicamente come il fenomeno l’accattonaggio persista in alcune zone della città, ma senza riscontri conseguenti. Questo può significare due cose, o la questione non è percepita come un problema e, pertanto, si è emesso un atto amministrativo di cui non vi era necessità, o l’ordinanza non consente alle forze di polizia di apllicare il provvedimento sanzionatorio, se non in casi limite, che tuttavia, come dimostrato dai numeri, non sussistano. Risulta infatti poco credibile che la semplice emissione dell’ordinanza abbia di per sè represso il fenomeno, al punto da non doverla applicare nemmeno una volta!
Abbiamo apprezzato la volontà dell’amministrazione nel prevedere misure di contrasto ad un fenomeno che certamente non qualifica la città, svilisce la dignità umana di chi la esercita ( a prescindere dalle ragioni che lo portano a chiedere elemosine) e che, in alcuni casi, può generare anche situazioni “complesse” per i cittadini. Tuttavia i risultati presentano un quadro che, come previsto, si è rivelato solo uno spot politico, iniziato e finito con l’emissione dell’ordinanza. Uno spot che, in concreto, a poco è servito e, riteniamo, a poco servirà.
Todi Civica