L’amministrazione comunale di centrodestra, ormai sempre più intenta ad occuparsi di altre questioni, ha ritenuto di non dover dare ampia informazione ai suoi cittadini che, dal 1° dicembre 2017 è a disposizione il nuovo sussidio universale nazionale contro la povertà delle famiglie il cd. Reddito di Inclusione (ReI). Gli aventi diritto, in possesso di determinati requisiti di reddito e di residenza, possono già farne richiesta mediante una domanda da inoltrare al Comune di Todi anche se tale contributo, verrà erogato a partire da gennaio 2018 per un massimo di 18 mesi in una misura che varierà in base al numero dei componenti il nucleo familiare e le risorse economiche possedute.
Il ReI ha lo scopo di dare risposte al bisogno delle persone che si trovano in una grave condizione di fragilità economica e sociale ed è composto da un beneficio economico, che verrà erogato mensilmente attraverso una carta di pagamento elettronica (Carta ReI) e da un progetto personalizzato di attivazione e di inclusione sociale e lavorativa volto al superamento della condizione di povertà.
Il Progetto, che verrà predisposto dai servizi sociali del Comune operanti in rete con altri soggetti pubblici e privati, riguarderà l’intero nucleo familiare e indicherà specifici impegni che verranno individuati da operatori sociali opportunamente identificati dai servizi competenti, sulla base di una valutazione delle problematiche e dei bisogni. Verranno infatti, prese in considerazione le condizioni personali e sociali; la situazione economica; la situazione lavorativa e il profilo di occupabilità; l’educazione, l’istruzione, la formazione; la condizione abitativa; le reti familiari, di prossimità e sociali.
E’ evidente che questo strumento, che mette al centro la persona, attribuisce ai comuni un ruolo fondamentale per la sua concreta attuazione e sarà massimamente efficace se raggiungerà gli aventi diritto in larga misura che sarà garantita da una informazione diffusa. Non vi è dubbio che gli operatori preposti al funzionamento dell’istituto agiranno con competenza e responsabilità ma allarmante è la distanza tra il Palazzo e la comunità, l’assenza di una politica che non si preoccupa di essere al servizio dei cittadini.
Il silenzio di chi governa la nostra città che ritiene di combattere le situazioni di disagio e di difficoltà con l’agevolazione della tariffa tari limitata ai nuclei familiari che contano tre figli minorenni senza alcun vincolo di reddito, o attraverso il rilascio di card agevolate per l’accesso agli impianti sportivi solo ai cittadini residenti a Todi da più di cinque anni, fa emergere la necessità di riconquistare il significato dell’azione politica intesa come strumento attraverso il quale costruire risposte adeguate ai problemi reali, in una rinnovata responsabilità verso i bisogni della gente.
Una buona amministrazione contribuisce a rendere la città una casa abitabile da tutti quando si preoccupa di indirizzare il suo operato verso il bene comune nell’utilizzare tutti i mezzi a sua disposizione, compreso quello di informare, resistendo così alla tentazione di fare solo scelte ideologiche e discriminatorie.